Dopo essere stato eletto al Senato con il Movimento 5 Stelle, a luglio 2020 ha annunciato la creazione del partito ItalExit. Ora Gianluigi Paragone si candida a sindaco di Milano e punta a raccogliere il malcontento dei delusi grillini, di chi ha vissuto il fallimento del gialloverdismo e la successiva normalizzazione sia dei 5 Stelle che della Lega.
La corsa a Palazzo Marino è stata annunciata questa mattina alla Fondazione Stellina, insieme all'ex assessore leghista, oggi coordinatore regionale Italexit Massimo Zanello e a Francesca Gentile, la professionista che si occupa della difesa dei diritti cittadini e che vinse il ricorso al Tar contro la chiusure delle scuole decisa dal Governatore Fontana.
Paragone ha spiegato le ragioni della discesa in campo e presentato il suo programma, ma non il simbolo che sarà svelato più avanti. «Mi faccio avanti mentre il centrodestra è sospeso nella ricerca di un candidato perdente - ha detto - Forse perché Sala stesso avrebbe potuto tranquillamente essere il sindaco della destra, visto il suo background. La nostra proposta è comunque totalmente alternativa alla sua. Non saremo dei falsi green e i diritti Lgbt non saranno al centro del nostro programma. Noi lotteremo per quella Milano delle periferie e delle famiglie in crisi che non arrivano a fine mese».
Una Milano che, in quanto a campagna elettorale, non è messa molto meglio di Varese, dove il centrodestra è ancora alla ricerca di un candidato che possa sfidare Davide Galimberti, che proprio oggi ha ufficializzato la sua candidatura (leggi QUI).
«Milano rappresenta quello che per me è il male, cioè le città governate dai fondi, dalla finanza, dalle multinazionali, che non è esattamente il problema di Varese - ci dice - Quindi la mia è una candidatura fortemente politica. A Varese ovviamente auguro il meglio, un sindaco che possa darle maggiore attenzione sui temi che da varesino mi stanno particolarmente a cuore e che sono la sicurezza del centro, ridare vitalità al commercio, dare un po’ di pulizia in più e la situazione delle strade: a Varese ci sono delle voragini anche in strade in pieno centro con marciapiedi rovinati».
E per Paragone non è Davide Galimberti la persona giusta: «Pur avendolo incoraggiato cinque anni fa, mi ha deluso. Non so se il centrodestra riuscirà a trovare un candidato, ma soprattutto mi auguro che Varese possa essere una città in cui la sua anima commerciale e imprenditoriale possa trovare un sindaco vincente».
Su Marco Pinti, oggi in pole position per guidare la coalizione di centrodestra alle amministrative di ottobre, dice: «E’ un bravo ragazzo, ha un entusiasmo. In ogni caso le amministrazioni comunali dovrebbero ascoltare di più la gente e prendere coscienza di quelli che sonno i problemi anche post emergenza Covid. Non sempre la politica, nella sua scansione di destra e sinistra, riesce a dare queste soluzioni».
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