Un serpentone di diverse migliaia di persone (addirittura 20 mila, secondo gli organizzatori) è partito nel primo pomeriggio di oggi, sabato 12 giugno, da Bussoleno per manifestare contro il nuovo autoporto della Torino-Lione a San Didero, meta finale della manifestazione, che si è conclusa poco prima delle 18.
"No Tav No Tir"
"Siamo la natura che si ribella. No Tav No Tir", è lo striscione che apriva il corteo, a cui hanno aderito anche i giovani ambientalisti di Fridays for Future. "Dopo un anno e mezzo di pandemia e lockdown, all’interno del quale lo scorso aprile Telt, con la complicità delle forze dell’ordine ha deciso di occupare i terreni di San Didero per la costruzione di un autoporto, i No Tav e tutte le lotte sociali e territoriali di respiro nazionale hanno deciso di incontrarsi in Val di Susa", hanno scritto i manifestanti sulla pagina Facebook Notav.info. "Vogliamo dire basta a infrastrutture ecocide a scapito di salute e diritti per tutta la popolazione".
"Ancora una volta in Valsusa abbiamo dimostrato quanto le lotte per la difesa dell’ambiente e del territorio siano l’unica alternativa possibile ad un mondo che sta collassando, schiacciato da un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura", hanno concluso i No Tav.
Nessun incidente
Hanno marciato anche amministratori comunali, leader storici della protesta, come Alberto Perino e Nicoletta Dosio, ma anche molti giovani provenienti da tutta Italia. Tra questi ultimi anche alcuni rappresentanti del comitato No Grandi Navi da Venezia, insieme ad altri collettivi del Nord Est vicini ai centri sociali di Padova, e del Comitato Stop Biocidio di Napoli.
C'era anche Edgarda 'Eddi' Marcucci, la 28enne ex combattente delle milizie curde Ypg in Siria, sotto sorveglianza speciale per decisione del tribunale di Torino. "Se segnaleranno la mia presenza e si aprirà un processo sarò comunque contenta di essere stata qua e mi ricorderò di quanto è stato bello marciare con voi e lottare per il futuro di questa valle. Sono sorvegliata speciale perché sono No Tav", ha detto, prendendo un microfono per rivolgersi ai presenti.
A fine manifestazione, i No Tav si sono posizionati lungo il recinto che circonda il piazzale, presidiato dalle forze dell'ordine, vicino al cantiere, per una 'battitura alle reti' e hanno srotolato uno striscione con la scritta "Autoporto, no grazie, ora e sempre No Tav". Per fortuna, durante la marcia non si sono registrate tensioni o incidenti.
Liberazione di Dana e Tigro
I manifestanti hanno chiesto a gran voce la liberazione dell'attivista No Tav Dana Lauriola, oggi agli arresti domiciliari, che nei giorni scorsi aveva denunciato il fatto che il Tribunale di sorveglianza avesse bocciato la sua richiesta di far entrare in casa il veterinario di Tigro, uno dei suoi due gatti, che è malato. Ed allora sono apparsi anche numerose scritte e cartelli per invocare la liberazione di Tigro, oltre a quella della sua padrona.
Alla marcia ha preso parte anche la consigliera regionale del Movimento 4 Ottobre Francesca Frediani, valsusina e da sempre sostenitrice della causa No Tav. "Abbandonati da “alcune” forze politiche ma mai dalla gente che oggi ha inondato le strade che portano da Bussoleno a San Didero, abbiamo ribadito che non arretreremo di un millimetro, per difendere la salute e i diritti di tutta la popolazione contro un'opera inutile, costosa e devastante per l’ambiente: sappiamo che per costruirla verranno emesse 10 milioni di tonnellate di co2 nell’atmosfera che non verranno smaltite prima del 2080. Continueremo a lottare per la costruzione di un futuro libero e realmente vivibile".
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