Il Nazionale

Cronaca | 09 giugno 2021, 07:11

Arriva l’estate e Ventimiglia torna a essere terra di passaggio: le ultime settimane sono il racconto di una storia già vista (Fotogallery)

Dai primi arrivi alla tragedia di Moussa Balde, la città di confine rientra in piena emergenza migranti

Arriva l’estate e Ventimiglia torna a essere terra di passaggio: le ultime settimane sono il racconto di una storia già vista (Fotogallery)

Ventimiglia nuovamente al centro dei notiziari e della cronaca. Il nuovo flusso migratorio spinge i disperati viaggiatori proprio lì, verso quel confine. Una traversata ricca di pericoli e insidie, talvolta letali, puntando a quel luogo che non rappresenta un arrivo ma soltanto una tappa importante prima del raggiungimento del proprio obiettivo. Tanti cercano di ricongiungersi con i parenti sparsi per l’Europa. Prima però c’è Ventimiglia, la porta d’occidente d’Italia, una città di 24mila anime che si estende su una superficie di 54 chilometri quadrati.

Ogni anno si ritrova a fronteggiare l’emergenza, a gestire le polemiche, a controllare il territorio. La chiusura del campo Roja, ex centro di accoglienza e transito, considerato da molti fondamentale e da altri un ‘albergo’ che non ha mai risolto né tamponato la problematica. La volontà da parte dell’amministrazione di non aprire un nuovo centro, le proposte dell’opposizione e le parole del Prefetto d’accordo col Sindaco. In più l’emergenza sanitaria, il virus e la crisi italiana, mentre a Sud i barconi continuano ad arrivare e il mare, purtroppo spesso, ad inghiottire vite umane. Non tutti hanno la fortuna di vedere la Riviera. 

Moltissimi quelli che affollano le strade creando veri e propri accampamenti oltre a quelli che ‘abitano’ i binari della ferrovia, trovando riparo e sopravvivendo in condizioni igienico sanitarie al limite. Fra loro anche minori. Nel 2020, di passaggio, infatti anche bambini e ragazzi ai quali è stato fornito aiuto da parte delle istituzioni cittadine.
Il Comune ha prestato assistenza a 20 migranti minorenni accompagnati da un familiare, tra questi un somalo, un bengalese e 18 di nazionalità nigeriana. Anche 49 minori giunti in solitaria a Ventimiglia sono stati assistiti. 

Attualmente per strada oltre 350 persone vagano in cerca di rifugio, tentando di passare il confine puntualmente respinti dalle autorità francesi e compiendo gesti estremi dovuti alla frustrazione.

I recenti fatti di cronaca sono un esempio lampante di un complicato e macchinoso processo che da tempo si verifica, come i migranti avvistati in autostrada nel tratto fra Sanremo e Bordighera, a quelli fuggiti dal cassone di un camion all’autoporto mobilitando le forze dell’ordine, e poi la vicenda del marocchino che prova a rubare al supermercato e nel tentativo di fuga colpisce un carabiniere. Infine il caso di cui si è più discusso data la tragica evoluzione, quello del giovane originario della Guinea, Moussa Balde, suicidatosi nel CPR di Torino dopo aver subìto il pestaggio a Ventimiglia da parte di tre italiani. Un ragazzo come tanti, pieno di sogni, uno di quelli che ha sfidato il Mediterraneo in cerca di una vita migliore con la speranza dipinta sul sorriso. Si è tolto la vita alla ricerca di una migliore. Il paradosso espressione di un fallimento per tutti noi.

(Foto di Tonino Bonomo)

Diego Lombardi

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