Il Nazionale

Cronaca | 31 maggio 2021, 18:40

Barbarossa: in Appello sconti di pena fino al 50% per gli imputati, grazie al concordato

Tra queste spicca il caso di Michele Stambè, che è passato da una condanna a 20 anni in primo grado a 10 anni. La prossima settimana le motivazioni della sentenza in primo grado, pronunciata ad Asti

Barbarossa: in Appello sconti di pena fino al 50% per gli imputati, grazie al concordato

Una sentenza che ha ridotto le condanne di almeno il 30% (in un caso fino al 50%) quella pronunciata questa mattina in Corte di Appello a Torino sul processo Barbarossa, per infiltrazioni ‘ndranghetiste fra Asti e Costigliole d'Asti.

15 gli imputati davanti ai giudici, che hanno scelto per la maggior parte di concordare la pena, ottenendo così diversi sconti.

La riduzione più importante è quella ottenuta da Michele Stambè, che è passato da 20 anni a 10 anni. Soddisfazione da parte dell'avvocato difensore, Aldo Mirate. “Il concordato è stato particolarmente vantaggioso per il mio assistito – commenta l'avvocato Mirate – in quanto ci ha permesso una riduzione della pena del 50%”.

Le altre condanne

Rocco Zangrà è passato da 12 anni e 8 mesi a 6 anni e 6 mesi. Bruno Agostino 9 anni e 10 mesi (contro 10 anni e 4 mesi in primo grado)Daniele Stambè da 9 a 6 anni. Vincenzo Emma è stato di nuovo condannato a 10 anni. Giuseppe e Adriano Emma sono stati condannati a 6 anni e 6 mesi. Gianfranco Guzzetta dovrà scontare 6 anni (9 anni in primo grado), Agim Lena 3 anni (contro 5 anni e 4 mesi), Massimo Marchiori 8 mesi (contro 3 anni e 4 mesi), Salvatore Stambè 7 anni (erano 11 anni e 8 mesi in primo grado), Salvatore Carè 8 anni (contro 11), Luca Scrima 9 anni e 9 mesi (contro 14 anni e 8 mesi), Giuseppe Catarisano 6 anni (contro 9 anni e 4 mesi), così come il figlio Ferdinando. Sono attese per la prossima settimana le motivazioni della sentenza in primo grado, che si era svolta in tribunale ad Asti nei mesi scorsi.

Risarcimenti confermati

Confermati i risarcimenti per i Comuni di Asti e Costigliole, costituiti in parte civile con l’avvocato Giulio Calosso, di 250 mila euro e 100 mila euro.

Elisabetta Testa

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