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Cronaca | 21 maggio 2021, 09:20

Motori elettrici non regolari "made in Cina": Finanza e Agenzia delle Dogane sequestrano 2 container nel porto di Vado Ligure

Oltre alla confisca di 1140 motori elettrici e 23 accessori, l'importatore è stato denunciato

Motori elettrici non regolari "made in Cina": Finanza e Agenzia delle Dogane sequestrano 2 container nel porto di Vado Ligure

Un’operazione congiunta della Guardia di Finanza di Savona e della locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), ha condotto al sequestro nel porto di Vado Ligure di 2 container pieni di motori elettrici "made in Cina". Nel dettaglio: 1163 prodotti (1140 motori elettrici e 23 accessori), per un valore complessivo di oltre 110 mila euro.

L’attività di analisi di rischio costantemente condotta dai Finanzieri della Compagnia di Savona e dai funzionari doganali ha consentito di individuare, quali possibili vettori di merce irregolare, i container giunti nel porto vadese a bordo di una motonave proveniente dalla Cina, battente bandiera di Hong Kong.

L’ispezione dei container ha consentito di accertare che al loro interno vi erano prodotti con impresso un noto marchio di motori elettrici, in parte privi dell’indicazione di provenienza geografica ed in parte recanti l’indicazione di un indirizzo polacco. Il carico, destinato ad una società lombarda di assoluta fama e prestigio, con sede a Sesto San Giovanni, è stato sottoposto a sequestro per vendita di prodotti industriali con segni mendaci, poiché le indicazioni riportate nei prodotti risultavano idonee a trarre in inganno il consumatore sulla loro effettiva origine.

I beni sequestrati sono classificati come prodotti non finiti, parte della componentistica di un corpo meccanico progettato per essere adattato per la funzionalità di pompe, ventilatori e azionamenti di macchinari di produzione. Oltre al sequestro del materiale, per il legale rappresentante della società importatrice è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria.

L’attività si pone in analogia con altri sequestri recentemente effettuati nei porti di Savona e Vado Ligure, tesi a prevenire e reprimere la commercializzazione sul territorio dell’Unione Europea di prodotti privi di indicazioni di provenienza o riportanti indicazioni mendaci.

L’operazione rientra in un più ampio e collaudato coordinamento operativo negli spazi portuali tra gli organi preposti alle attività di controllo (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza).

Redazione

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