“Perché una Minoranza, che non si dà mai per vinta e continua a far proposte, abbandona un consiglio comunale a Canelli? Perché a tutto c'è un limite”. Lo affermano i consiglieri comunali del gruppo “Insieme per Canelli” in una nota stampa redatta per spiegare le ragioni del loro abbandono del Consiglio comunale ‘virtuale’ (anche a Canelli, così come in molti altri Comuni, le sedute di Consiglio avvengono in videoconferenza in ottica anti covid, ndr.) di venerdì.
“Siamo consiglieri, ci hanno eletto i cittadini e, per mandato, siamo in Consiglio per garantire la tutela dei loro interessi – prosegue la nota – perché nessuno ci ha informato dei progetti presentati per il Recovery Fund dal Comune e abbiamo dovuto scoprire che esistevano dai giornali? Allora abbiamo fatto una semplice richiesta: parliamone tutti insieme nel consiglio comunale. In fondo sono 30 milioni di euro, non bazzecole”
Se non che, di fatto, l’argomento non è stato toccato poiché è nata una accesa discussione tra maggioranza e opposizione incentrata sulle modalità di discussione. La presidente del Consiglio comunale Angelica Corino ha sostenuto che il documento, giunto oltre i termini previsti dal regolamento, era stato inserito come ‘interrogazione’ e non come ‘mozione’ non possedendone pienamente i requisiti.
Una valutazione che ha spinto il consigliere Mauro Stroppiana a chiedere la sospensione della seduta “per l’estrema gravità del fatto”, suscitando la reazione del sindaco Paolo Lanzavecchia. Dopo alcuni minuti la seduta è ripresa, ma senza i consiglieri del gruppo di minoranza poiché, come affermato da Stroppiana: “Il consiglio comunale è il luogo ove si discutono gli argomenti oggetto della vita cittadina. Visto che ciò non è possibile, abbandoniamo la seduta”.
Una scelta conseguente quella che i consiglieri di minoranza definiscono nella nota stampa “una trappola”. “Forse temendo critiche all’operato del Comune o della Regione, l'Amministrazione si aggrappa a vizi formali, alza la voce, minaccia addirittura azioni legali se ci permettiamo di esprimere giudizi – scrivono –. Niente: in Consiglio questo dibattito non s'ha da fare. Argomento troppo eversivo per la politica canellese, che considera il pensare una malattia. Allora perché stare lì a farci calpestare ancora una volta? Ci vogliono gesti forti. La gente deve sapere. Nelle scienze politiche esiste un concetto. Si chiama ‘democrazia illiberale’. Cercare su Google”.
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