Lo hanno avvicinato nei dintorni di Palazzo Nuovo, in via Sant'Ottavio, dove si trova un negozio di fast food. Lo hanno accerchiato e, con toni minacciosi, lo hanno costretto a cancellare il materiale che aveva appena realizzato documentando le manifestazioni di piazza che si erano tenute - in occasione del Primo Maggio - tra via Po e piazza Castello. "Se domani esce un articolo con quanto hai visto, ti veniamo a prendere sotto casa e ti ammazziamo".
E' la disavventura che un fotoreporter freelance ha raccontato nella sua denuncia ai carabinieri per minacce aggravate. I responsabili? Alcuni dei partecipanti alle manifestazioni che si erano appena tenute in centro.
Manifestazioni non autorizzate (la cerimonia ufficiale della Festa dei lavoratori si è infatti svolta all'interno del Comune, in sala Carpanini, alla presenza della sindaca Chiara Appendino, dell'assessore regionale Chiara Caucino, dell'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia e dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil), che sono sfociate anche in disordini e momenti di tensione.
Ma evidentemente, nonostante la decisione di manifestare ugualmente in piazza, qualcuno dei partecipanti ai disordini non voleva che circolassero testimonianze fotografiche o filmate di quanto accaduto. "Sono stato accerchiamo da alcune persone incappucciate - prosegue nel suo racconto -: mi hanno preso la macchina fotografica e hanno cancellato a forza le riprese video. E pensare che queste sono persone che predicano diritti universali. Quello che mi è successo è un attentato contro ogni forma di democrazia: io con foto e video documento solo la verità".
E sui disordini del Primo maggio non si placa la polemica politica. Dopo le condanne arrivate ieri, anche il gruppo consigliare della Lega stigmatizza quanto accaduto: "Una ghigliottina per giustiziare idealmente il premier Mario Draghi e il leader della Cgil Maurizio Landini - commenta il capogruppo Alberto Preioni -, il solito linguaggio d’odio scelto dai centri sociali di Torino e di fronte al quale non possiamo che esprimere tutta la nostra condanna. È il momento di uscire dall’ambiguità e di sgomberare queste roccaforti dell’eversione: siamo certi che con la vittoria del centrodestra alle prossime comunali questo filo di decennali coperture politiche a favore dei violenti dell’ultrasinistra verrà definitivamente spezzato”.
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