E' stata una settimana di annunci e di smentite, di arrivi e passi indietro quella vissuta nella pancia dello stadio Comunale di Sanremo.
Bisogna infatti riavvolgere il nastro a martedì scorso per ritrovare il comunicato del club matuziano, dove veniva annunciato l'imminente ingresso nei quadri sociali di Giuseppe Perpignano, con tanto di acquisizione di parte delle quote azionarie.
Mercoledì è arrivata la secca presa di posizione da parte della tifoseria, cui è seguita l'ultima nota stampa della Sanremese, dove si sottolineava il blocco del passaggio delle quote allo stesso imprenditore genovese, ex presidente del Barletta.
Una vera e propria montagna russa.
Ma come l'ha vissuta Giuseppe Perpignano?
"Mi sembra che ci stiamo prendendo un po' troppo sul serio!
L'idea di propormi a Sanremo è nata principalmente per rimettermi un po' in discussione e vedere cosa di buono possa ancora riuscire a fare all'interno del calcio. Ho una squadra in Promozione (il Marassi ndr) ma è evidente che i due piani non possano essere messi a paragone".
La piazza ha subito reagito in maniera veemente, non appena è stato accostato il suo nome al club.
"Sono molto sereno nonostante quello che ho letto, e per certi versi mi stimola molto. Sanremo non è una piazza banale: insieme a qualche società del sud è il top in serie D ed è già da un paio di anni che ambisco a poter dare una mano. Sia chiaro, non chiederei nulla a questa piazza, anzi, arriverei in punta di piedi cominciando a mettermi a disposizione.
Per chiedere è opportuno dare prima, e credo che mi atterrei a questa regola.
Potrei fare del mio meglio per ritagliarmi un ruolo utile in società, senza fretta, e senza pretese. Ripeto, non chiedo nulla alla piazza, e non nego errori che ho commesso in passato a Barletta, anche se ritengo di poter avere qualche attenuante per essermi ritrovato da solo in una piazza per nulla facile".
Parte della tifoseria è spaventata dal suo coinvolgimento nell'inchiesta Dirty Soccer.
"Per il processo Dirty Soccer sono stato prosciolto, ma non focalizzerei l'attenzione solo su quello. Ricordo anche tante cose buone portate a termine con il Bogliasco, portato fino al 2º posto in serie D e con le giovanili per 3 anni seconde alle finali nazionali a Chianciano, non dimenticando giocatori che ancora oggi giocano tra serie A e B, ma capisco che facciano meno notizia".
Gli avvenimenti degli ultimi giorni possono farle mutare il suo pensiero in merito a un approdo alla Sanremese?
"Arriverei con tanta voglia e risorse per dare un contributo, il campo dirà se sarà un buon aiuto o meno.
Ringrazierò molto i soci della grande Sanremese se si creerà questo tipo di l’opportunità e saluto a prescindere una città che mi auguro voglia, con occhio vigile e competente, valutare il mio operato a prescindere da una prevenzione che oggi accetto, ma che è distante dalla realtà; ma sarà mio dovere dimostrarlo".
Commenti