Il Nazionale

Cronaca | 26 marzo 2021, 13:40

L'ex direttore del tribunale di Saluzzo a processo per peculato aggravato e falso: ammesso all’abbreviato condizionato

I fatti si sarebbero verificati tra il 2016 e il 2019, quando l’uomo era dirigente della cancelleria nel Tribunale di Cuneo. Per lui, il difensore Pier Carlo Botto ha richiesto la perizia psichiatrica come integrazione probatoria

L'ex direttore del tribunale di Saluzzo a processo per peculato aggravato e falso: ammesso all’abbreviato condizionato

Sarà giudicato dal Collegio con rito abbreviato - condizionato a perizia psichiatrica - Ugo Margaria, prima direttore del Tribunale di Saluzzo e successivamente, in seguito all’accorpamento dei palazzi di giustizia, inquadrato come dirigente della cancelleria nel Tribunale di Cuneo.

Le accuse a suo carico sono peculato aggravato e falso ideologico.

Secondo la Procura, gli episodi si sarebbero verificati tra il 2016 e il 2019.

Arrivato al tribunale di Cuneo nel 2016, l’ex dirigente si sarebbe appropriato di alcuni strumenti elettronici di proprietà dell’ufficio. Si tratta di due monitor, una stampante, un mouse, un cavo di alimentazione, cinque notebook e tre pc.

Da qui, l’accusa a suo carico di peculato.

La contestazione di falso ideologico, invece, fa riferimento a trenta fascicoli, dichiarati inesistenti, che l’imputato avrebbe dovuto inoltrare alla Corte d’Appello e che sono stati ritrovati nel suo ufficio nel gennaio 2019.

Tra il giugno 2018 e il gennaio successivo, inoltre, Margaria avrebbe falsamente annotato la trasmissione alla stessa Corte d’Appello degli atti processuali relativi a tre procedimenti.

L’uomo, in un pregresso procedimento penale per truffa allo Stato, era stato assolto in primo grado dal Tribunale di Cuneo per totale incapacità di intendere e di volere al momento della commissione delle azioni, circostanza dichiarata a seguito di disposizione di perizia psichiatrica.

Impugnata la sentenza dal p.m. e trasmessa alla Corte d’Appello di Torino, il perito nominato dal tribunale di secondo grado ha stralciato ogni dubbio sulla totale assenza della capacità dell’uomo al momento della commissione degli atti, riconoscendola solo parziale. Per questo motivo, l’imputato aveva patteggiato una pena di 16 mesi.

Nei giorni scorsi, Margaria è ritornato sui banchi degli imputati e il suo difensore, l’avvocato Pier Carlo Botto ha rinnovato, davanti al tribunale in composizione collegiale, la richiesta di far accedere il suo assistito al rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica, precedentemente rigettata dal GIP Alberto Boetti. L' ex dirigente ha provveduto al risarcimento.

Il Procuratore capo Onelio Dodero in sede di dibattimento ha apportato modifiche al capo di imputazione, contestando le aggravanti all’accusa di peculato. Il Tribunale, preso atto della contestazione tardiva da parte della Procura, ha accolto l’istanza difensiva, ammettendo così il rito abbreviato condizionato all'integrazione probatoria.

Il 12 maggio, il conferimento dell’incarico del perito che dovrà accertare, prendendo in esame i fascicoli, la capacità di intendere e di volere di Ugo Margaria al momento dei fatti descritti nel capo di imputazione, la sua capacità di stare in giudizio e la pericolosità sociale dell’imputato.  

CharB.

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