Il Nazionale

Cronaca | 24 marzo 2021, 14:30

Violenza sessuale per induzione, 8 anni e sei mesi per l'ex ispettore Bonvicini e 4 per il carrozziere Di Buono

Al sottufficiale di polizia che era stato arrestato e poi rilasciato nel febbraio del 2015, era stato contestato il reato di abusi verso una donna, albenganese, affetta da alcuni disturbi psichici

Violenza sessuale per induzione, 8 anni e sei mesi per l'ex ispettore Bonvicini e 4 per il carrozziere Di Buono

8 anni e sei mesi e 4 anni con la concessione delle attenuanti generiche. Questa la sentenza di condanna del collegio del Tribunale di Savona letta dal presidente, il giudice Marco Canepa, nei confronti dell’ex comandante della polizia postale Alberto Bonvicini e del carrozziere Mario Di Buono che erano stati rinviati a giudizio per violenza sessuale di gruppo per induzione.

Al sottufficiale di polizia che era stato arrestato e poi rilasciato nel febbraio del 2015, era stato contestato dall'accusa il reato di abusi sessuali verso una donna, albenganese, che si era costituita come parte civile nel processo, affetta da alcuni disturbi psichici.

Scavando nella vita di Bonvicini, che era indagato anche per il “caso Bonello” e accusato di circonvenzione d'incapace, omicidio colposo e truffa ai danni dello Stato, erano emersi, grazie al lavoro degli inquirenti coordinati dal pm Giovanni Battista Ferro, alcuni particolari che avevano portato gli investigatori ad ipotizzare che una donna frequentata dal poliziotto potesse aver subito delle molestie.

Tre erano state le perizie, due di parte e una in incidente probatorio, che avrebbero accertato i problemi fisici e psichici della donna che però sarebbe stata capace di intendere e di volere.

Il pm aveva richiesto 7 anni per Bonvicini e 4 per Di Buono, invece gli avvocati difensori dell'ex ispettore Ennio Pischedda e Andrea Costa e per il carrozziere Franco Aglietto, nella loro discussione l'assoluzione perché il fatto non sussiste e perché non costituisce reato.

I legali della parte civile, gli avvocati Alberto Bonifacino e Vittorio Savona, oltre a confermare le richieste del Pm, avevano richiesto e poi ottenuto con la sentenza, un risarcimento di 30mila euro di provvisionale oltre alle spese legali.

"Siamo molto soddisfatti, la nostra assistita valuterà se ritiene di chiedere il danno differenziale in sede civile, è stata una vicenda dolorosa" il commento degli avvocati Bonifacino e Savona.

"Siamo senza parole, ci lascia attoniti, non ci resta che leggere le motivazioni e poi faremo senza dubbio ricorso in Appello, riteniamo sia ingiusta la sentenza" le parole del legale di Bonvicini Andrea Costa.

Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni.

Bonvicini lo scorso 25 luglio 2020 era stato condannato a 3 anni e 9 mesi per circonvenzione d'incapace e truffa nel processo che vedeva al centro la dottoressa Luisa Bonello che era stata trovata senza vita il 19 settembre del 2014 nella sua abitazione di via Genova a Savona.

L'ex ispettore era stato invece assolto per l'omicidio colposo e il falso ma non per la circonvenzione visto che in diverse occasioni, contestate in aula dallo stesso e dalla sua difesa, aveva ricevuto delle somme in denaro dalla dottoressa (in un caso anche 70mila euro). 10 mesi con la sospensione condizionale della pena (e la non menzione della pena) la condanna invece l'ex marito Mauro Acquarone, era stato assolto per il falso il medico curante di Bonvicini Roberto Debenedetti.

Per il medico curante, nonché ex coniuge, era arrivata la condanna per omicidio colposo perché non avrebbe fatto abbastanza per impedire che la donna, che aveva problemi di depressione e che aveva già tentato il suicidio, continuasse ad avere in casa delle armi, tra cui la pistola con la quale poi si era tolta la vita.

I legali di Bonvicini e Acquarone avevano fatto poi ricorso in appello.

 

 

Luciano Parodi

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