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Politica | 10 marzo 2021, 12:31

Prenotazioni dei vaccini dai medici di famiglia: dopo le dichiarazioni di Toti risponde la categoria nella nostra provincia

Alberti: "Sul fatto che i medici stacchino il telefono non ci credo mentre, sul rispetto degli orari telefonici dobbiamo verificare anche se hanno le fasce orarie, secondo la loro convenzione”. Agati: "Rimango allibito dalle dichiarazioni lette e non penso che sia il migliore modo per lavorare in tranquillità tra categorie".

Prenotazioni dei vaccini dai medici di famiglia: dopo le dichiarazioni di Toti risponde la categoria nella nostra provincia

Sono esplose e stanno rimbombando pesantemente anche nella nostra zona le parole del Presidente della Regione, Giovanni Toti, contro i medici di famiglia, che non risponderebbero ai propri pazienti, alcuni dei quali invitati a chiamare la prossima settimana, per la prenotazione dei vaccini. Parole che, tra l’altro, troverebbero conferma anche in alcune mail arrivate alla nostra redazione.

Secondo Toti l’accordo firmato a livello nazionale e il protocollo regionale prevedono che i medici di famiglia siano a disposizione dei cittadini per questo gigantesco sforzo nazionale. Alla possibilità che alcuni medici potessero essere reticenti alla ‘chiamata’, Toti non le ha mandate a dire, ieri sera: “Sarebbe uno scandalo se qualcuno non si è informato, visto che la Regione ha fornito a ciascuno il sistema di prenotazione, il tutorial web e tutte le indicazioni con le modalità di accesso al servizio. L’eventuale comportamento scorretto di alcune persone può inficiare il gigantesco sforzo di un’intera categoria e questo mette i brividi”.

Abbiamo cercato di fare chiarezza sentendo la categoria nella nostra provincia. Il Presidente dell’Ordine dei Medici, Francesco Alberti, ha confermato di essersi confrontato con il collega regionale, stigmatizzando la questione: “Dovevamo incontrarci con Toti questa settimana – ci ha detto – ma il tutto è stato rinviato. Sul fatto che i medici stacchino il telefono non ci credo mentre, sul rispetto degli orari telefonici dobbiamo verificare anche se hanno le fasce orarie, secondo la loro convenzione”.

Secondo Alberti i medici di famiglia stanno sicuramente vivendo un momento di tensione: “Questo accade – ha detto – perché arrivano queste notizie e, proprio ieri parlando con alcuni consiglieri dell’ordine è emerso qualche problema di comunicazione con la Regione. Tra il dire e il fare, il passo è piuttosto complesso e fare i vaccini negli studi medici mi sembra una utopia, visti i problemi che si vivono quando c’è la normale campagna influenzale. Penso sia difficile, comunque, attuarla a meno dell’acquisizione di spazi. Se fossi un medico di base vedrei la situazione in modo decisamente complesso”.

E sulle prenotazioni: “Se ho capito bene ci sono dei problemi sui sistemi informatici e non capisco come mai non si è andati avanti con la prenotazione sul sito, come fatto per gli ultra 80enni. Nel caso delle persone più anziane si parla della fascia più ‘debole’ sull’utilizzo dell’informatica e, quindi, si poteva andare avanti visto che ha funzionato almeno a 90%. Senza dimenticare che serve gestire pure la vaccinazione a domicilio per chi non si può muovere”.

Per Riccardo Agati, segretario nazionale della società di medicina generale “Siamo nel paese delle polemiche e, a parte il giudizio di alcuni Amministratori che farebbero meglio a tacere per fare campagna sugli scandali, ma viviamo sicuramente in una provincia dove siamo addirittura un passo più avanti. Vedo realtà in tutta Italia dove si arranca mentre da noi non stiamo andando così male. E’ ovvio che, in alcuni casi ci possano essere dei disguidi, ma è impensabile che un organismo come Alisa possa mettere in campo una ‘macchina’ così complessa, inviando un tutorial ai medici, il giorno prima dell’avvio del percorso sperimentale di prenotazione. Una volta annunciata l’ora di inizio della possibilità di prenotare, è impossibile stravolgere turni e predisposizioni delle Asl, cambiando la tipologia di orari e pretendere che il lunedì alle 14 tutto funzioni perfettamente”.

Per quale motivo, per gli ultra 80enni è stata scelta la via della prenotazione on line ed ora invece no? “Noi ci troviamo di fronte ad una strana situazione, in cui si è tecnologizzato una categoria meno ‘abile’ e poi si attua la prenotazione degli insegnati con i medici di famiglia, insieme ai pazienti vulnerabili tra i 18 e i 65 anni. La domanda ce la siamo posta in tanti. Sono quelle piccole cose che ci spiegano il motivo per cui la macchina non parta immediatamente alle 14 del primo giorno. Ad oggi, ad esempio, il discorso degli insegnanti è stato sviscerato, arrivando alla conclusione che gli stessi vengano prenotati attraverso elenchi rilasciati dal Provveditorato, direttamente all’Asl. Non ho nulla contro il lavoro di segreteria ma, con i tanti impegni clinici, penso sia assurdo che i medici debbano prenotare per persone che possono farlo direttamente o con le proprie categorie. Un medico può anche non conoscere la professione degli assistiti mentre, probabilmente, è a conoscenza delle sue problematiche sul piano sanitario. Io non mi sono mai curato di ‘categorizzare’ ad esempio gli insegnanti ma, penso, che fare delle prenotazioni d’ufficio su elenchi noti e su persone che appartengono al mondo scolastico, sarebbe stato più facile. Spero che, nella nostra Asl ci si possa muovere diversamente, al di là delle dichiarazioni della Regione lette ieri”.

Lei ci conferma che i medici di famiglia non si tireranno indietro sulle prenotazioni dei vaccini: “Non c’è nessun problema. L’unico di ieri è stato quello che le prenotazioni sono cominciate da subito, senza che sulla piattaforma sia stato previsto un blocco orario delle stesse. Se ci sono massicce prenotazioni nello stesso particolare giorno e orario si creano ovviamente delle sovrapposizioni. Non è stata data, in merito dalla Regione, una linea guida ben precisa su giorni e fasce orarie. Improvvisamente, nel giro di un giorno, si pretendeva che le informazioni viaggiassero senza problemi. Ognuno prenota dal proprio studio e la piattaforma deve prevedere dei ‘blocchi’ quando le fasce sono già fissate”.

Come vede quindi il futuro delle prenotazioni? “Stiamo cercando di risolvere il problema, sulla base del primo giorno ed ora è stata ieri momentaneamente sospesa la prenotazione sulle chat dei medici e, alle 14 avremo una riunione per poter studiare il modo di svolgere regolarmente la prenotazione. Rimango comunque allibito dalle dichiarazioni lette e non penso che sia il migliore modo per lavorare in tranquillità tra categorie. Questo non mi tocca ma dispiacere leggere certe dichiarazioni, con complimenti mescolati a insulti per dare peso alle proprie parole. Non è il miglior modo per creare un ambiente sereno e collaborativo”.  

Carlo Alessi

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