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Sport | 09 marzo 2021, 15:54

Calcio, Eccellenza. "Chiediamo al presidente Ivaldi il blocco delle retrocessioni", il Finale e altre cinque società scrivono al Comitato Regionale

La missiva è stata controfirmata anche da Alassio FC, Genova Calcio, Molassana, Pietra Ligure e Varazze

Calcio, Eccellenza. "Chiediamo al presidente Ivaldi il blocco delle retrocessioni", il Finale e altre cinque società scrivono al Comitato Regionale

E' stato un fine settimana particolarmente turbolento a livello di politica sportiva in tutte le regioni d'Italia.

La ripartenza per alcune società è vista come una opportunità, per altre addirittura come uno spettro da allontanare.

In Liguria invece pochi club si sono espressi con chiarezza in merito a un'eventuale ripresa del torneo: i colloqui tra le società e il presidente Ivaldi non sono mancati, (seppur un dibattito aperto manchi dallo scorso novembre), ma il Comitato Regionale ha intrapreso una propria linea di condotta, ribadita anche nell'intervista del massimo dirigente de Comitato Regionale Ligure al nostro quotidiano online.

L'idea del CR Liguria è di confermare una retrocessione per girone, nonostante le dichiarazioni del presidente Figc Gravina, pronto ad assicurare il mantenimento della categoria per tutti i club.

Una posizione portata avanti dal CR Lombardia e alla quale guardano nelle ultime ore numerose società dell'Eccellenza ligure.

Chi si è mosso, scrivendo una lettera aperta, è il Finale del presidente Candido Cappa, pronta a sottoporre la propria richiesta alle altre società, per inviarla successivamente, controfirmata, al Comitato Regionale Liguria.

La tutela della salute è il primo argomento sottolineato e per concentrarsi su quest'ultimo viene richiesto il blocco delle retrocessioni e l'arrivo di contributi economici per non gravare sulle casse dei sodalizi.

 

Ecco la lettera:

In considerazione degli ultimi sviluppi dell’emergenza sanitaria da CoVid19 sorge forte il dubbio sulla decisione di riprendere il Campionato di Eccellenza.

Le società sportive, come ben noto, si trovano in uno stato di difficoltà. Tuttavia con un grande sforzo potrebbero provare a riprendere l’attività, anche per dare un segnale di speranza per un progressivo ritorno alla “normalità”.

Dopo cinque mesi di sosta forzata alla normale attività apparirebbe però di difficile comprensione la richiesta di riprendere la stagione allestendo squadre competitive.

Le nostre Società devono infatti salvaguardare la salute e l’attività lavorativa dei nostri tesserati, non solo calciatori e allenatori ma pure dirigenti e accompagnatori.

Pertanto riteniamo che la ripresa di ognuno di questi soggetti dovrà essere facoltativa, nel pieno diritto di chi non se la dovesse sentire di tornare “in gioco” di poterlo fare senza per questo incidere sulle sorti della società sul campo.

Alla luce di queste considerazioni l’eventuale ripresa dei campionati dovrà intendersi come un atto simbolico di “buona volontà”, senza costi per il rispetto dei protocolli sanitari a gravare sulle spalle delle Società e senza retrocessioni, in modo che ognuno possa partecipare con le forze di cui attualmente dispone senza rischiare nulla, visto che in gioco verrebbe già messa la salute, bene che in questo anno di pandemia abbiamo capito quanto sia importante difendere.

D’altra parte risulterebbe altresì incomprensibile come una tale misura, ossia l’assenza di retrocessioni, sia stata applicata nella scorsa stagione con una porzione ben più ampia di partite disputate.

Si può provare a ripartire ma, non potendo garantire la totale sicurezza, ci venga concesso almeno di scendere in campo senza l’assillo della classifica.


In fede, le società di Eccellenza ligure

Alassio FC

FBC Finale

ASD Genova Calcio

SC Molassana Boero ASD

ASD Pietra Ligure

SSDARL Varazze 1912 Don Bosco

 

redazione

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