Con le operazioni di bonifica delle parti in amianto, sono iniziati nelle scorse settimane i lavori per la riqualificazione dell’ex piscina ‘Nico Sapio’ di Multedo, nel Ponente genovese. Si tratta di un intervento che era atteso da moltissimi anni e per il quale il Comune di Genova investe una somma pari a quasi cinque milioni di euro, di cui buona parte provenienti dalla Regione Liguria e altri direttamente dalle casse di Palazzo Tursi.
Il cantiere durerà per un anno e mezzo e, come confermato ieri sera dall’assessore comunale ai Lavori Pubblici, il vicesindaco Pietro Piciocchi, “appena terminata la bonifica si andrà avanti in maniera consequenziale. Non ci saranno quindi interruzioni tra una fase e l’altra”.
È un importante chiarimento, perché già nel quartiere avevano preso a circolare voci che dopo lo smantellamento dell’amianto ci sarebbe stato un altro stop. Invece, tutte le tappe della cantierizzazione sono state fissate e l’obiettivo è di arrivare all’inaugurazione intorno alla fine del 2022 o, al massimo, nei primi mesi del 2023.
Come noto, l’impianto di Multedo non sarà più una piscina - in quanto il territorio del Ponente è considerato già piuttosto ‘servito’, sia dalla piscina di Pra’ che da quella di Villa Gavotti, senza considerare che, nel giro anche qui di poco più di un anno, tornerà a essere operativa pure la ‘Mameli’ di Voltri - bensì una struttura moderna e polifunzionale con due ambienti e un campo polivalente per il basket, la pallavolo, la ginnastica e moltissime altre discipline. Nella parte più piccola, invece, verrà realizzata una palestra per il fitness.
Il presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti, conferma: “Quasi cinque milioni di investimento, circa quattro da parte della Regione e uno da parte del Comune. Cantiere già aperto e in circa un anno e mezzo dovrebbe chiudersi l’opera”.
Saranno interessati dalla riqualificazione anche i giardini adiacenti all’impianto sportivo, intitolati a Mario Colandro, che in questo momento giacciono in una condizione di completo e totale degrado. Sia l’intervento di bonifica che quello di successiva ricostruzione sono stati affidati alla Società Cooperativa Consorzio Artigiani Romagnolo, che ha sede a Fano (Pesaro Urbino).
La relazione del progetto è molto dettagliata: “Ai fini della trasformazione del fabbricato per la nuova destinazione sportiva - si legge - si prevede l’eliminazione della vasca natatoria, della struttura di copertura realizzata con un cassettonato in cemento armato solidale con le travi principali, delle gradinate esistenti e delle tramezzature interne incompatibili con il nuovo layout distributivo previsto. La nuova copertura, volta a concretizzare la maggior altezza interna richiesta per l’impianto, sarà sostenuta da una struttura in legno lamellare curvilinea appoggiata sulle nuove travature principali, anch’esse in legno lamellare, poste in opera sui pilastri esistenti. La composizione del manto di copertura, esplicitata nelle relazioni specialistiche, prevedrà idoneo strato coibente debitamente supportato ed esteriormente rivestito in lastre di lamiera grecata su cui saranno ancorati i pannelli dell’impianto fotovoltaico”.
Inoltre, “sullo spazio liberato dalla vasca e dalle gradinate demolite sarà realizzato il nuovo solaio del campo da gioco, pavimentato con i materiali tecnici omologati per la pallacanestro, la pallavolo e il calcio indoor a 5. Gli spazi per il pubblico saranno realizzati all’interno del nuovo volume esterno previsto sul prospetto sud con struttura portante in cemento armato e copertura sostenuta da travetti in legno lamellare con manto analogo a quello dell’area di gioco, con finitura esterna in lamiera grecata. Qui saranno realizzati gli spalti per il pubblico e i nuovi servizi igienici. Le superfici sottostanti saranno destinate a ospitare elementi degli impianti tecnologici. Agli spalti si accederà dal nuovo atrio di ingresso per gli spettatori, edificato in prossimità del cancello carrabile lato sud-ovest, che permetterà di raggiungere sia il locale bar sia gli uffici delle società sportive insediate. L’ala nord ovest dell’impianto sarà destinata ai locali accessori del campo principale con la realizzazione degli spogliatoi per gli atleti, per i giudici e per gli istruttori, delle superfici di deposito e del locale di primo soccorso. L’ala nord est, invece, è stata ipotizzata come impianto sportivo separato, con una propria area per l’attività sportiva (ginnastica, fitness ecc.), propri spogliatoi per atleti e addetti con sala medica, uffici e locali di deposito indipendenti”.
Quanto all’esterno, “a completamento dell’intervento di riqualificazione del complesso sportivo è prevista la sistemazione delle aree esterne con la sostituzione del manto in asfalto delle aree carrabili con una pavimentazione in masselli di calcestruzzo drenante posati su sabbia e il tracciamento dei nuovi posti auto, oltre alle opere impiantistiche di illuminazione e presidio previste dalla relazione specialistica. La sistemazione delle aree a verde di contorno, delle aiuole e delle cancellate consentirà di eliminare il degrado attuale e restituirà un importante spazio urbano alla cittadinanza”. Era veramente l’ora.
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