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Politica | 13 febbraio 2021, 11:34

Rebus Sport: le competenze a Fabiana Dadone o a chi?

Per la prima volta dal 1914 l’apposito dicastero è stato cancellato. Si tratta di capire se diverrà un sottosegretariato ad hoc accorpato alle Politiche giovanili o farà capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Rebus Sport: le competenze a Fabiana Dadone o a chi?

 

Fabiana Dadone si occuperà esclusivamente di Politiche Giovanili o avrà anche delega allo Sport?

In queste ore gli organi d’informazione si interrogano sul perché nell’elenco dei ministri, presentato ieri sera da Mario Draghi, non risultasse quello dello Sport, ruolo che nel precedente esecutivo era stato ricoperto da Vincenzo Spadafora (5S).

L’interrogativo è: non ci sarà dunque uno specifico ministro dello Sport e la delega sarà attribuita ad un ministro con un altro incarico o ad un sottosegretario?

Tra i papabili ci sono appunto l’esponente pentastellata cuneese Fabiana Dadone, che dopo la precedente esperienza alla Pubblica Amministrazione è passata ora alle Politiche giovanili o, in alternativa, Roberto Garofoli, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che potrebbe tenere la delega allo Sport (come fu per Giorgetti nel Conte I).

Secondo quanto riportato dall’agenzia Italpress, Fabiana Dadone, potrebbe avere un sottosegretario dedicato, ma la curiosità è, in questo momento, legata al perché un ministero attivo e indipendente fin dal 1914, sia stato depennato.

Il dicastero dello Sport ha infatti avuto sempre una grande valenza nei precedenti esecutivi come organo di controllo del Coni ma non solo. Nel 2006, anno in cui l'Italia di Marcello Lippi vinse il mondiale in Germania nonostante lo scandalo legato a Calciopoli, c'era Giovanna Melandri, nominata da Romano Prodi. L'incarico dell’esponente Ds terminò nel 2008 e al suo posto venne nominato, come sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, il farmacista Rocco Crimi voluto da Silvio Berlusconi.

Oggi la partita dello Sport è quanto mai complessa, aggravata dalla chiusura degli stadi e dal fermo di gran parte delle discipline a causa dell’emergenza sanitaria.

Vedremo nelle prossime ore che cosa deciderà il premier Mario Draghi a proposito di un tema a così elevato impatto sociale.


 

GpT

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