Durante la seduta del Consiglio regionale del Piemonte convocata oggi, martedì 26 gennaio, per discutere del Deposito nazionale dei rifiuti nucleari, tutti i consiglieri erano d'accordo su almeno due punti.
Da un lato, aiutare i Comuni potenzialmente idonei ad ospitare la struttura, mettendo a disposizione strumenti e risorse finanziare utili a presentare le osservazioni. Dall'altro mettere in sicurezza i depositi nucleari provvisori, come quello di Saluggia, dislocato tra la Dora, il Farini ed il Canale Cavour.
Alla fine della maratona di oggi sul tema del deposito nucleare, il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato cinque ordini del giorno, presentati rispettivamente dai consiglieri Davide Nicco (Fdi), Andrea Cane (Lega) e Paolo Ruzzola (FI) per la maggioranza, Sean Sacco (M5s), e Alberto Avetta (Pd) per le minoranze. Respinto invece l'odg presentato da una altro esponente dell'opposizione, Marco Grimaldi (LuV). La Giunta di Alberto Cirio ha dato infatti parere favorevole su tutti i documenti tranne l'ultimo, per il quale l'indicazione dell'assessore all'Ambiente Matteo Marnati, è stata l'astensione.
"I Comuni interessati sono di piccole dimensioni e spesso non hanno personale formato su argomenti specifici come la geologia, l'ingegneria, l'avvocatura necessari per opporsi", ha esordito il consigliere Davide Nicco, seguito da Sean Sacco, Alberto Avetta, Giorgio Bertola e Ivano Martinetti.
Anche loro ritengono che sia necessario prevedere nuove risorse da impiegare per chiedere il supporto di personale esterno.
Sulla questione era già intervenuto, durante il Consiglio aperto anche l'assessore Matteo Marnati. "Il parere del territorio per noi è fondamentale - diceva -. Dobbiamo ascoltare gli enti locali e continueremo a farlo. Siamo gli unici, al momento, ad aver convocato il tavolo per la trasparenza, proseguiremo con questa attività, ogni due settimane, per dare tutte le informazioni e il supporto. A fine iter il Piemonte sarà chiamato, come tutte le regioni, per autocandidarsi, se non ci sarà la disponibilità di qualche Comune non daremo parere positivo”.
Paolo Ruzzola si è soffermato sui depositi già esistenti, evidenziando come sia importante anche la loro messa in sicurezza. In particolare ha parlato del Cemex di Saluggia, l'impianto di solidificazione dei rifiuti nucleari liquidi ancora in fase di costruzione. "Siamo in ritardo e serve accelerare rapidamente i tempi - sono le sue parole -. E' importante sollecitare il Governo e Sogin per garantire gli interventi di messa in sicurezza". Ruzzola ha fatto riflettere anche sul tema delle compensazioni nucleari. "Ci sono comuni che hanno vinto delle cause contro lo Stato e non hanno ancora ricevuto i soldi nonostante ci siano stati due gradi di giudizio".
"Il Piemonte è già oggi la discarica nucleare d’Italia con l’80% di scorie tra Trino, Saluggia e Bosco Marengo – è il commento di Marco Grimaldi - Qualcuno pensa che si possa dimenticare la storia del nucleare del nostro Paese ma noi ci ricordiamo bene i “Forza Nucleare”, quelle forze politiche che hanno sempre sostenuto il ritorno del nucleare in Italia e di cui Cirio ha sempre fatto parte".
"Per fare bene il nostro lavoro dobbiamo sperare che la procedura trasparente cominciata con la pubblicazione dei siti potenzialmente idonei giunga presto a conclusione, affinché la nostra regione possa liberarsi al più presto delle scorie che oggi stanno in luoghi non idonei”, ha concluso.
“E’ una questione che non si può analizzare in soli 60 giorni, considerando la sua complessità: serve dare priorità alla vocazione agricola dei nostri territori”, hanno evidenziato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale, in occasione del Consiglio regionale aperto che si è tenuto sulla tematica dei rifiuti nucleari. "Sarebbe corretto selezionare altre zone, nell’ottica di non consumare ulteriore suolo agricolo e non mettere a repentaglio la vocazione e l’economia agroalimentare dei nostri territori".
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