Storia di un ordinario sabato di gennaio inoltrato sulle sponde della Dora: basta passeggiare per poche centinaia di metri lungo il fiume, infatti, per trovare diversi elementi di degrado in una zona che dà ancora troppo l'impressione di essere abbandonata al proprio destino.
In lungo Dora Napoli, partendo da corso Principe Oddone, si viene accolti da una staccionata completamente divelta, mentre proseguendo verso via Cigna si possono incontrare molti rifiuti - dentro e fuori dai cestini - ed escrementi di cani. Dall'altra parte del fiume, oltre a due alberi caduti in acqua, spiccano invece la chiusura del passaggio pedonale di lungo Dora Agrigento e della passerella che conduce all'Istituto Professionale 'Albe Steiner'.
Tornando sulla sponda sinistra, man mano che ci si sposta verso Porta Palazzo (oltre alle consuete staccionate danneggiate e a un materasso) iniziano anche gli assembramenti dei venditori abusivi del Balon, che tradizionalmente si riuniscono nell'area di ponte Carpanini, e delle decine di persone che affollano la gradinata sovrastante. Resta particolarmente critica la situazione di Ponte Mosca dove, insieme ai rifiuti, non manca il via-vai di tossicodipendenti in cerca di un luogo appartato in cui consumare.
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Superato corso Giulio Cesare, il primo tratto di lungo Dora Firenze presenta gli ormai consueti assembramenti di spacciatori, due panchine rotte, le colonnine del fu To-Bike completamente vandalizzate e diversi abbandoni 'ingombranti' come una sedia girevole da ufficio e un frigo. Discorso a parte merita l'area sotto il ponte di corso Regio Parco, ormai diventata una 'stanza del buco' al pari del più antico 'collega' di borgo Aurora.
Dulcis in fundo, i rifiuti a ridosso del fiume e le staccionate danneggiate lungo la pista ciclabile non mancano di interessare anche le zone adiacenti a borgo Rossini, rimaste orfane di quel presidio indispensabile rappresentato dall'ex ospedale 'Maria Adelaide', a partire dall'omonimo ponte fino ad arrivare alla passerella 'Mellano' che porta al Campus Luigi Einaudi.
Una luce in fondo al tunnel inizia però a intravedersi grazie al progetto ToNite, che concentrerà un milione di euro di fondi europei per interventi di riqualificazione proprio lungo le sponde della Dora.
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