La scomparsa della dottoressa Erica Mosca, travolta da una valanga all’Alpe Devero con il compagno Lorenzo Landenna, ha scosso l’intera comunità di Samarate (leggi qui).
Uno degli epicentri del dolore è sicuramente la sua storica farmacia. Qui, davanti all’ingresso di via Vittorio Veneto, dalle prime ore di questa mattina la piccola fiamma di un lumino tremolava nel buio.
A trovarlo sono state le prime dipendenti arrivate per aprire il negozio. La farmacia, infatti, anche con un lutto straziante così ravvicinato, non si ferma. «L’abbiamo fatto per lei – spiegano commosse le sue dipendenti –. Erica avrebbe sicuramente voluto che aprissimo. “Non state a casa a cazzeggiare”, ci avrebbe detto. Per lei il lavoro veniva prima di tutto».
Il lavoro e l’attenzione per i clienti. «Anche in piena emergenza Covid, non abbiamo mai lavorato con i battenti abbassati – raccontano le farmaciste –. La dottoressa ha voluto così, per evitare che si creassero lunghe code e per dimostrarci più vicini ai clienti, verso i quali era attentissima. In estate, ad esempio, posizionava all’esterno delle sedie e un ombrellone con cui ripararsi dal sole».
La generosità e l’interesse per i bisogni degli altri, a partire dai clienti in difficoltà, si sono moltiplicati durante la pandemia. Lo ha ricordato anche il sindaco Enrico Puricelli (leggi qui): quando, la scorsa primavere, mancavano le mascherine, la dottoressa Mosca si è presentata in Comune, a due passi dalla sua farmacia, con un carico di dispositivi di protezione.
«Ma tante donazioni sono state fatte in silenzio, senza farlo sapere pubblicamente», rivelano le sue dipendenti.
Oggi la piangono anche la Protezione civile, che ne sottolinea l’impegno per pulire i boschi dai rifiuti; Samarate loves book, di cui ha sostenuto l’attività contro la violenza sulle donne; Iris, a cui aveva destinato una donazione per abbellire con i fiori la città: «Vivrai in ogni fiore che riusciremo a piantare», assicurano oggi dall’associazione.
Ma sono tante le realtà e tantissimi i cittadini che la ricordano e che da ieri stanno arricchendo di cuori verdi i social network. «Era il suo colore preferito – dicono le colleghe –. Negli accessori o nei bordi del suo camice non poteva mai mancare».
Come non poteva mancare un gesto di attenzione per i suoi amatissimi animali. Sulla porta della farmacia di via Vittorio Veneto campeggia l’immagine di un cane con gli occhiali da sole che chiarisce: «Io posso entrare». E, all’interno, c’è una ciotola d’acqua sempre pronta per gli amici a quattro zampe.
Fin dalle prime ore di questa mattina, i clienti stanno dimostrando la loro vicinanza alla farmacia: c’è chi telefona e chi passa solo per portare una parola di conforto. Una signora racconta che in un primo momento credeva che la tragedia di cui tutti parlavano ieri riguardasse un’altra Erika – Giorgetti –, la giovane scomparsa la scorsa estate sulle cime delle Alpi valdostante. Purtroppo, invece, è dolore che si aggiunge a dolore per la comunità di Samarate.
«Siamo ancora sotto shock» dicono le “sue” farmaciste, cercando di trovare un po' di conforto pensando che Erica è morta «tra le montagne che amava tantissimo»: «Una titolare come lei è difficile da trovare. Ci è sempre stata vicina, facendoci fare delle grandi risate, sempre avvolta nel suo verde splendente».
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