"Mi era già successo di trovarmi in situazioni di tensione e anche di scontro con gruppi fascisti e neonazisti. Ma questa volta è stato diverso. Questa volta era diretto proprio a me, proprio a 'noi', per il fatto di essere ebrei. Quello che è successo mi ha sconvolta. Oggi mi si sta rompendo il cuore dalla rabbia". E' un passaggio del post di Sara De Benedictis, figlia della scrittrice Lia Tagliacozzo, pubblicato su Facebook dopo l'incursione online con minacce razziste e antisemite durante la presentazione del libro 'La generazione del deserto'. [LEGGI QUI]
"Voglio condividere il mio schifo rispetto a quello che è successo - scrive Sara -. Un gruppo di persone organizzate sono entrate in massa nella riunione zoom della presentazione. Questi stronzi sono riusciti in questo modo a entrare nella mia casa un'altra volta. Oggi capisco, lo sapevo già, ma oggi prendo coscienza di quanto sia importante non chinare la testa, quanto sia importante non nascondersi. Oggi ho capito quanto siano importanti le lotte per i diritti, l'equità e l'accoglienza".
Sui social ha scritto anche l'altro figlio della scrittrice, Daniele: "Ero preoccupato e addolorato per mio nonno, che partecipava alla presentazione, ma lui era preoccupato per noi. Io e mia sorella non abbiamo dovuto subire la deportazione di un padre e di una sorella. Io e mia sorella non abbiamo dovuto nasconderci per sopravvivere, ma lui si preoccupava per noi perché noi non avevamo mai subito la foga nazista e fascista sulla nostra pelle. Cosa potevano fare a lui un paio di fascisti da tastiera? Il nemico è là fuori, subdolo e schifoso, il nostro dovere, in quanto esseri umani, è combatterlo".
La stessa Tagliacozzo ha voluto condividere sui social i post dei suoi figli, accompagnandoli da questa introduzione: "Questo è ciò che scrivono i miei figli dell’incursione nazifascista alla presentazione del mio libro. Leggete i loro post uno dopo l’altro. Io non ho nulla da aggiungere salvo che sono orgogliosa di loro non solo perché sono i miei figli ma per come hanno scelto di essere cittadini di questo paese".
L’Anpi Provinciale di Torino ha immediatamente espresso "ferma e sdegnata condanna" dell’aggressione. "Alla Comunità ebraica, all’Istoreto e alla scrittrice Tagliacozzo che tiene viva la memoria della tragedia dello shoah ,va la più sentita solidarietà dell’ANPI per il vile oltraggio subito. Ancora una volta l’ANPI conferma il suo impegno per ottenere il rispetto e l’applicazione delle leggi che vietano l’espressione, l’apologia del fascismo e la ricostituzione del partito fascista".
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