E' ufficiale: l'imprenditore Paolo Damilano, attuale presidente di Film Commission Torino Piemonte, si candida a sindaco di Torino per le prossime elezioni.
"Stiamo vivendo un momento drammatico - ha dichiarato - e il 2020 sarà ricordato al pari degli anni delle peggiori guerre della nostra storia, una situazione aggravata dalla gestione sciagurata del lockdown da parte del governo. Le prossime generazioni ci giudicheranno su come abbiamo gestito questa emergenza sanitaria e probabilmente il loro giudizio sarà negativo. Non possiamo permettere che lo stesso accada per come avremo sostenuto il rilancio dell'economia del territorio e per come saremo intervenuti per restituire alla nostra città il posto che merita nel panorama nazionale e internazionale".
"Serve una svolta - ha proseguito - serve un cambio di rotta, capace di superare la contrapposizione tra centro e periferia, di ricostruire la fiducia e in grado di offrire opportunità progetti e strategie per riportare al primo posto il lavoro. Motore fondamentale di rilancio. Per questo ho deciso di mettermi al servizio della nostra Torino e di candidarmi a sindaco con un progetto civico e con una squadra che cresce di giorno in giorno e aperta a chi crede nel futuro e nel cambiamento. Una sfida da cittadino per la sua città, per restituire a Torino, la nostra Torino, quanto ho ricevuto in questi anni".
"La candidatura a sindaco nelle Grandi Città è da sempre una scelta che spetta al tavolo nazionale. Siamo contenti che finalmente il dottor Damilano abbia deciso di scogliere le riserve dopo mesi di attesa perchè sicuramente un progetto civico è un valore per tutta la coalizione", scrive Forza Italia in una nota. "Ora la sua candidatura potrà essere discussa come quella delle altre sul tavolo con maggiore serenità. Era difficile farlo con qualcuno che non aveva ancora sciolto la riserva. Ora il centrodestra ha più scelte e dovrà ponderarle bene per evitare di perdere una occasione storica e in quello spirito di unità che è fondamentale per vincere le prossime amministrative e salvare Torino dal declino in cui l'hanno condannata le sinistre".
"Forza Italia continuerà a portare sul tavolo nazionale la candidatura di Claudia Porchietto. Inoltre c’è sempre in discussione anche la candidatura, espressione di un altro progetto civico, quella di Giuntoli. Quindi nessuna fuga in avanti. E ribadiamo che è fondamentale scegliere il candidato sindaco e la squadra di Governo ma questo non basta. Serve un progetto, una vision per Torino, aspettiamo con fiducia di conoscere le idee di tutti gli amici del centrodestra".
Anche Augusta Montaruli, parlamentare torinese di Fratelli d'Italia, sceglie la linea della prudenza, al pari di FI, nel commentare la 'discesa in campo' di Damilano: "Siamo contenti che ci sia una prospettiva civica con la candidatura di Paolo Damilano. Ora la coalizione del centrodestra valuterà se se sostenerlo, ma è un’ipotesi: aspettiamo un’indicazione dal tavolo nazionale".
"Il passo avanti di Damilano è comunque una buona notizia: i torinesi sanno che a destra troveranno una coalizione unita, mentre a sinistra tra spaccature e passi indietro non hanno nemmeno idea di chi si presenterà alle urne, non solo come candidato ma proprio come coalizione”, conclude Montaruli.
Molto più convinta l'adesione di Alberto Cirio: "Paolo Damilano? È una persona straordinaria”, è stato il commento del presidente della Regione Piemonte. E applausi arrivano anche da Daniela Ruffino, Andrea Tragaioli, Osvaldo Napoli e Alessandro Iocola: "La candidatura civica di Paolo Damilano è un atout importante per portare aria nuova nella politica torinese. La sua candidatura è da salutare come l’occasione a lungo attesa per metterci alle spalle schemi vecchi e polverosi, liturgie di partito che trasmettono agli elettori l’immagine di un centrodestra ossificato. Comprendiamo le ragioni che hanno spinto Damilano a compiere questo passo, sono le stesse che hanno mosso altri imprenditori a fare un passo avanti e impegnarsi in politica in prima persona".
"Damilano conosce Torino come imprenditore, la vive come ogni cittadino, la ama come ogni torinese. Il valore della sua candidatura è una risorsa preziosa per tutto il mondo liberale, moderato e riformista: è soprattutto un dono che si fa a una città operosa e desiderosa di mettersi alle spalle i cinque anni terribili della giunta grillina", conclude la nota dei quattro esponenti di Forza Italia.
"Esprimo il mio personale e sportivo in bocca al lupo a Damilano per la scelta di candidarsi a Torino a capo di una coalizione di centrodestra a trazione leghista", ha dichiarato invece Paolo Furia, Segretario Regionale del PD. "È evidente che non esistono operazioni civiche appoggiate da Lega e Fratelli d'Italia, due partiti che peraltro in Piemonte non hanno l'aria rassicurante di uno Zaia ma l'arroganza inconcludente di un Salvini".
"Non esiste l'imprenditore prestato alla politica, ma una politica cinica che usa l'imprenditore per rendersi presentabile. Ecco perché, con tutto il rispetto per la persona, noi combatteremo facendo di tutto per non consegnare Torino ad una medicina che aggraverà la malattia anziché migliorarla".
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