Il Nazionale

Cronaca | 21 novembre 2020, 07:15

In cinque in un alloggio di 45mq, l'appello della mamma: "Abbiamo bisogno di una casa più grande"

A sollevare la questione, l'associazione Giustizia & Sicurezza. Atc: "La famiglia è in graduatoria, ma la disponibilità di appartamenti di metratura medio grande è scarsa"

In cinque in un alloggio di 45mq, l'appello della mamma: "Abbiamo bisogno di una casa più grande"

Cinque persone in 45 metri quadri. E' la realtà vissuta ogni giorno da una famiglia composta da padre, madre e tre figli minorenni, residente in un alloggio Atc di via Forlì.

Nonostante il cambio di appartamento richiesto nel lontano 2015 dalla mamma, la signora Wanda, tutti i membri della famiglia si ritrovano a vivere ancora in una casa diventata davvero troppo piccola per tutti. A segnalare la questione l'associazione Giustizia & Sicurezza: "Abbiamo rilevato anche diversi problemi all'interno dell'appartamento, dove è presente un tubo di amianto e il pavimento ha diverse piastrelle mancanti".

"Abbiamo inviato una mail ad Atc e alle istituzioni per sensibilizzarle sulla questione. Crediamo che Wanda abbia diritto al cambio alloggio al più presto, in quanto ad oggi la casa risulta troppo piccola, insicura e non adatta ad un nucleo famigliare così ampio" spiega Paolo Biccari, presidente dell'associazione.

Del caso si è interessato, almeno nelle intenzioni, anche l'assessore all'Urbanistica del Comune di Torino, Antonino Iaria, che ha chiesto di essere messo in contatto con la signora.

Intanto Atc ha fatto sapere che "la signora e la sua famiglia hanno partecipato all’ultimo bando per i cambi alloggio nel 2015 e sono stati inseriti in graduatoria con la richiesta di un appartamento più grande. Purtroppo, la disponibilità di appartamenti di metratura medio grande è scarsa e, sulla totalità degli alloggi che si rendono disponibili ogni anno, soltanto una parte è destinata ai cambi, dal momento che vi sono da soddisfare anche le domande di coloro che sono in graduatoria per una casa".

Il caso di Wanda non è infatti isolato. Anzi In questi anni si è potuto soddisfare a malapena il 10% delle richieste di quella graduatoria e per i cambi si è data precedenza a situazioni di maggiore e comprovata urgenza dal punto di vista sanitario, come per esempio persone con un’improvvisa disabilità in appartamenti in stabili senza ascensore.

"La famiglia può comunque valutare l’opportunità di uno scambio consensuale con un’altra famiglia con necessità opposte (ad esempio una persona anziana rimasta sola che vorrebbe spostarsi in un appartamento di piccola metratura per risparmiare sulle spese), questa è infatti un’altra possibilità di mobilità per gli assegnatari e per maggiori informazioni possono consultare il sito Atc o rivolgersi all’Urp" spiegano da Atc.

Infine, per quanto riguarda il tubo in amianto, dalla società che gestisce gli alloggi popolari in Piemonte, rendono noto che tutti i manufatti contenenti amianto sul patrimonio Atc vengono costantemente monitorati e non costituiscono un pericolo per i residenti.

Andrea Parisotto

Commenti