Il Nazionale

Sport | 01 novembre 2020, 21:48

Il preoccupante e triste ballo degli Inaccettabili di Massimo Bulleri

IL COMMENTO DI FABIO GANDINI In tutti i record, balistici e di punteggio, sfiorati o raggiunti questa sera dalla Dinamo, le colpe di Varese e del suo allenatore sono enormi. Il coach è già a un bivio: o prende in mano davvero questa squadra, o saranno dolori

Il preoccupante e triste ballo degli Inaccettabili di Massimo Bulleri

Compatiamo l’inutile tatto dello sventurato telecronista odierno di Eurosport che, sul -35, ha provato a spiegare ai suoi spettatori (provvisti, suo malgrado, di sensi) quanto fosse difficile “distinguere le colpe di Varese davanti a una tale prestazione balistica della Dinamo”.

No, grazie: stavolta la Croce Rossa troverà i cancelli chiusi. Perché non c’è nessuno da salvare.

Sassari-Varese della sesta giornata del campionato 2020/2021 è stata - sotto tanti punti di vista - una delle partite peggiori degli ultimi dieci di anni di storia biancorossa. Così, a memoria, senza ricerche preventive e senza la pretesa di snocciolare statistiche esatte, dalla ram della mente arriva come una puntura di spillo un match giocato a Ventspils, in Champions League, durante il secondo anno di Paolo Moretti. Eravamo presenti, quella sera, nella fredda Lettonia. E ci viene da assimilare quanto visto allora a quanto visto oggi, perché di quella gara ci ricordiamo benissimo il senso di impotenza restituito da Varese ancor prima di entrare in campo, il totale scollamento tecnico fra i giocatori, i loro volti senza mordente, con tratti quasi lombrosiani del concetto di sconfitta a dipingerli. E rammentiamo anche altrettanto bene la totale impossibilità e la totale incapacità di chi sedeva in panchina di cambiare il corso delle cose.

Quel pesante insuccesso fu uno dei tanti ko (ci sembra 17 su 22 partite, ma anche qui andiamo a memoria) del primo scorcio della stagione 2016/2017 e del calvario professionale del coach toscano. Il Golgota a fine dicembre, prima di Natale: esonero.

No, non citiamo la figura dell’allenatore per puro caso: dopo questo 104-82 (punteggio bugiardo se ce n’è uno…), la quarta debacle di fila per la Openjobmetis, al culmine di un incedere imbarazzante e contro un avversario cui mancavano tre giocatori e pure coach Gianmarco Pozzecco, la critica non può non porre il suo mirino anche su Massimo Bulleri.

La sua squadra stasera ha giocato in modo inaccettabile. È anche entrata sul parquet in modo inaccettabile, peccando per la terza giornata consecutiva dello stesso remissivo atteggiamento. Ha subito un’involuzione preoccupante nell’arco di un tempo brevissimo, non più di tre settimane, per diventare ciò che è ora: una formazione che subisce i pugni di chi le si para davanti senza dare una sola (né tecnica, né mentale) parvenza di reazione

Al di là dei conclamati problemi tecnici individuali e complessivi cui il mercato inizierà a porre rimedio (ma può bastare un solo correttivo?) dalla settimana entrante, al di là dell’handicap derivante da un organico costruito da e per Attilio Caja e allenato da un altro, al di là della frase - mezza fatta e mezza vera - che in campo ci vanno i giocatori, come può non c’entrare il Bullo nello sfacelo del PalaSerradimigni, prova provata delle più dure di un piano inclinato pericoloso e preoccupante?

Chi allena questi giocatori che non riescono a trovare contromisure nemmeno nella rabbia agonistica? Chi organizza difese (sia a uomo che a zona… oggi soprattutto la seconda…) che vengono martoriate sistematicamente con la semplice circolazione di palla? Quanti tiri piedi per terra (e con metri di spazio) hanno preso Spissu e soci nel primo tempo? E come si fa ad accettare tutti quei canestri facili subiti da sotto, fotocopia - tra l’altro - delle tre precedenti partite? E come si spiegano 37 tiri da 3 contro 35 da due, pur con uno come Scola sul parquet? È davvero solo questo l’attacco biancorosso?

No, caro telecronista carneade: nei 36 punti subiti in soli 10 minuti, nei 67 punti subiti in 20 minuti, nel -35 di gap accumulato in soli due quarti e in tutti i record, anche balistici, sfiorati o raggiunti (non lo sappiamo…) questa sera dalla Dinamo, le colpe di Varese e del suo allenatore sono enormi.

E allora la breve carriera del coach toscano è già a un bivio: o trova in fretta delle soluzioni, riuscendo in primis a fare presa mentale sui suoi adepti, oppure saranno guai seri per la permanenza in Serie A della Openjobmetis. Il coach (e l’uomo) è serio e preparato e pochi minuti fa si è assunto tutte le responsabilità della sconfitta con parole che gli fanno onore: ora servono però soprattutto i fatti.

Oggi, intanto, parecchi tifosi della Città Giardino hanno spento la tv dopo 10 minuti. Martoriati dentro. Una sconfitta ancora più grave, inaccettabile.

Fabio Gandini

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