Il Nazionale

Cronaca | 27 ottobre 2020, 18:40

Bus, la linea 35 iper affollata in orario di punta: il pullman pieno di ragazzini

Succede alle 13:40, sulla linea che collega Nichelino con Torino: all'uscita da scuola l'assembramento è garantito, impossibile garantire il distanziamento

Bus, la linea 35 iper affollata in orario di punta: il pullman pieno di ragazzini

In un momento di grande sforzo collettivo per frenare i contagi da Coronavirus, con palestre, piscine e teatri chiusi, ristoranti e bar costretti a tirare giù le serrande in anticipo e un coprifuoco serale, certe immagini non possono lasciare indifferenti: è il caso di quanto avviene ogni giorno sul bus della linea 35 di Gtt.

Il pullman che collega Torino a Nichelino, nell'ora di punta, si presenta sovraffollato. Ragazzini ovunque, i più con zaini e cartelle, ma anche tante persone d'età medio alta. Il bus dovrebbe passare a intervalli di 13 minuti in quell'orario e prendere il successivo non vuol dire trovarlo vuoto, anzi. Sebbene tutti portino la mascherina, garantire il distanziamento è impossibile e i dubbi sulla sicurezza sollevati a più riprese dai sindacati legittimi.

Una situazione che si scontra con il calo di passeggeri riscontrato da Gtt: "Questa mattina tutti i mezzi urbani, suburbani ed extraurbani Gtt hanno viaggiato in orario di punta ben al di sotto all’80% consentito per legge. Le punte negli orari scolastici e intorno ai mercati salvo casi eccezionali sono del 60-70%", spiegano dall'azienda di trasporti torinese [LEGGI QUI].

La ricostruzione di Gtt è in forte contrasto con quanto denunciato dal sindacato Ugl Autoferrotranvieri di Torino: "Queste scene riprese nella giornata di oggi sono solo alcune delle motivazione per cui Ugl, insieme a Cgil e Cisl, da mesi, si attivano con iniziative di protesta per poter riuscire a sensibilizzare l'azienda e l'amministrazione comunale". "Noi siamo dalla parte dei cittadini e dei lavoratori, gli stessi che sono sempre stati in prima linea in un momento così difficile", spiegano dal sindacato.

Ma come si sarebbe potuto agire diversamente in una condizione così difficile? Il pensiero di Ugl è chiaro: "Il periodo del lockdown, quando il servizio era ridotto al 50%, doveva essere l'occasione per recuperare tutti i mezzi in fuori servizio e prepararli, pronti con la massima efficienza il giorno della riapertura scuole. In carenza di autisti e tecnici, l'azienda, non solo non ha assunto, non rispettando gli accordi, ma ha pure messo i dipendenti in cassa integrazione, non permettendo così di poterci preparare a dovere per la riapertura".

Andrea Parisotto

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