“È più facile eleggere il Presidente della Repubblica che designare il cda di un consorzio socio-assistenziale”.
Questo il commento di un amministratore comunale al termine dell’assemblea dei sindaci dei 56 Comuni del Saviglianese, Saluzzese e Fossanese che ieri pomeriggio a Fossano avrebbe dovuto eleggere il nuovo consiglio di amministrazione, scaduto da oltre sei mesi.
In realtà solo 4 dei 5 componenti il cda sono risultati eletti e per farlo sono occorse ben tre votazioni.
Al primo scrutinio sono risultati eletti soltanto in tre: Claudia Aburrà, ex sindaco di Oncino (in rappresentanza delle valli saluzzesi con 809 voti), Paolo Peotta, ex consigliere comunale di Saluzzo (in rappresentanza di Saluzzo, 768 voti) e Alessandro Tribaudino, attuale vicesindaco di Racconigi (in rappresentanza dei Comuni dell’area saviglianese, 687 voti).
Solo al terzo scrutinio è stata eletta anche Barbara Rostagno, infermiera professionale (in rappresentanza di Fossano, 605 voti).
Paradosso dei paradossi, non ce l’hanno fatta a raggiungere i numeri di consensi necessari, a causa dei veti incrociati, i due saviglianesi indicati per il vertice: Gianpiero Piola (presidente uscente) e Sergio Mondino (l’aspirante presidente), che si sono fermati rispettivamente a 493 e 457 voti, non sufficienti a norma di regolamento.
Il meccanismo di votazione (voto ponderato in base alla popolazione di ciascun Comune, ndr) è abbastanza farraginoso, per cui si rende necessaria un’ulteriore riunione, già fissata per giovedì 22 ottobre, per una sorta di ballottaggio tra Piola e Mondino.
La situazione di impasse – secondo quanto riferiscono alcuni sindaci – si sarebbe determinata a seguito della non attenta regìa da parte del sindaco di Savigliano, Giulio Ambroggio.
Questi il 12 ottobre aveva inviato ai 56 sindaci colleghi una lettera nella quale comunicava loro: “Come sindaco di Savigliano ho candidato Sergio Mondino, saviglianese, persona dalla solida preparazione amministrativa e conoscenza delle problematiche relative al mondo dell’assistenza e del volontariato. Ho fatto questa scelta – affermava Ambroggio nella lettera – in ottemperanza al patto non scritto che molti anni fa gli allora sindaci di Fossano, Saluzzo e Savigliano stipularono: Fossano avrebbe indicato il presidente di Alpiacque, Saluzzo quello del consorzio rifiuti, Savigliano quello del Monviso Solidale. Il mese scorso all’unanimità i sindaci aderenti ad Alpiacque hanno votato Mauro Simone, candidato proposto da Fossano.
Stessa cosa accadrà – si augurava il sindaco di Savigliano – un altr’anno a giugno quando si tratterà di rinnovare la presidenza del consorzio rifiuti: sarà Saluzzo a proporre il candidato. A questo punto mi chiedo: perché questo patto, che ha retto per molti anni, non deve valere per il consorzio Monviso Solidale? Per questo motivo – concludeva Ambroggio – vi chiedo di votare per il candidato proposto da Savigliano, Sergio Mondino, mantenendo vivo, in questo modo, il patto che i nostri predecessori stipularono”.
Senonchè, il sindaco di Savigliano, non ha considerato che i suoi colleghi sindaci dell’hinterland saviglianese avrebbero gradito di essere preventivamente interpellati, cosa che invece non è avvenuta.
La conseguenza è che, in assenza di un’intesa, nessuno dei due rappresentanti saviglianesi ce l’ha fatta a raggiungere il quorum richiesto, essendosi annullati a vicenda.
Il 22 ottobre si torna a votare per leggere uno dei due, il quinto componente del cda e sarà un “ballottaggio” tutto saviglianese tra Piola e Mondino.
Chi la spunterà, per quanto azzoppato alla partenza, sarà il nuovo presidente.
Politica | 14 ottobre 2020, 14:56
“Monviso Solidale” poco… solidale: manca l’intesa tra i sindaci sul nuovo cda
Fumata nera, ieri sera, per il consiglio di amministrazione del consorzio socio-assistenziale che raggruppa 56 Comuni dell’area saviglianese, saluzzese e fossanese. Designati solo 4 dei 5 componenti. Riconvocata l’assemblea giovedì 22 ottobre per un ballottaggio tutto saviglianese tra Piola e Mondino
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