"Il festival si farà in sala, totalmente in presenza, rispettando il protocollo delle misure anti Covid, perché vogliamo essere un focolaio di arte e cultura, contagiandoci con il cinema, le emozioni, l'allegria e le riflessioni". Così la direttrice del Lovers Film Festival Vladimir Luxuria presentando la trentacinquesima edizione della kermesse a tematica LGBTQI, a Torino dal 22 al 25 ottobre, dopo il rinvio in primavera a causa dell'emergenza sanitaria. "I giorni - ha spiegato questa mattina al Museo del Cinema - sono ridotti rispetto alla versione originale, e per questo abbiamo dovuto fare un’ulteriore selezione all'interno del programma, scegliendo il meglio tra il meglio".
Saranno 32 i titoli in concorso quest'anno, tra lungometraggi, corti e documentari, selezionati grazie alla supervisione di Angelo Acerbi, Elsi Perino e Alessandro Uccelli. Ben ventidue le anteprime nazionali.
A inaugurare il festival alla Mole Antonelliana, nella serata di giovedì, l’icona del cinema Gina Lollobrigida, 93 anni compiuti lo scorso luglio, che dialogherà con Vladimir Luxuria. La serata (a ingresso su invito) sarà trasmessa in streaming sui canali web e social del Lovers.
Tutti gli ospiti, ha spiegato Luxuria, "verranno a Torino a titolo d'amicizia". Niente compensi, quindi, ma solo la voglia di condividere con spirito di solidarietà la gioia e la commozione a tinte arcobaleno.
Venerdì sera, alle 20.15, l'ospite d'onore al Cinema Massimo sarà il regista Matteo Garrone (Gomorra, Dogman, Pinocchio); alla serata parteciperà anche l’attore Daniele Gattano, che presenterà in anteprima il suo monologo inedito intitolato Fuori!, sul rapporto tra l'omosessualità e il cinema. Sabato 24, alle 20.30, sempre in sala Cabiria, il regista e direttore artistico Luca Tommassini sarà protagonista del talk con Vladimir Luxuria "Una vita in movimento", durante il quale sarà ripercorsa la sua carriera dal successo internazionale, come ballerino e coreografo, attraverso i suoi video e film.Domenica alle 20.15, in sala Cabiria, saranno ospiti d’eccezione della serata di chiusura Achille Lauro - per un confronto sulla "mascolinità tossica" e il gender fluido - e il politico e attivista LGBT Alessandro Zan relatore della legge contro l'omolesbotransfobia, che approderà in aula il 20 ottobre.
Tre le sezioni competitive del Lovers 2020 - All The Lovers, Real Lovers e Future Lovers -; e quest’anno, al premio speciale Young Lovers e al premio dedicato a Giò Stajano una delle figure più importanti e significative della cultura LGBTQI italiana, si aggiunge il premio Torino Pride che verrà assegnato al film in concorso e fuori concorso giudicato più efficace nell’affrontare i temi dell’attivismo e/o dell’autodeterminazione.
I film in concorso provengono principalmente da Stati Uniti, Europa e Sud America. Molte le nazioni rappresentate, fra cui anche Iran, Israele, Georgia e Repubblica Ceca.
Tra i titoli fuori concorso protagonisti di Lovers 2020: Future Drei (Germania 2020) di Farad Shariat vincitore del Teddy Award per il miglior lungometraggio a Berlino 2020. Un debutto semi-biografico in cui vengono raccontati con sensibilità tre diversi riflessi dell’immigrazione in Germania. In bilico tra il sentirsi stranieri e il permesso di potersi costruire una vita, mostra come anche la seconda generazione di immigrati sia ancora in movimento verso l’appartenenza alla società tedesca.
A chiudere il festival, il film Douze Points di Daniel Syrkin (Israele/Francia 2019): una pellicola che mescola la commedia, il thriller e il film satirico, narrando una relazione unica tra due giovani musulmani durante il più grande concorso musicale d'Europa.
Molti i temi – cari alla comunità LGBTQI e ai suoi alleati – affrontati dalle pellicole in concorso, fra cui: famiglia, amore e separazione, omofobia e transfobia, immigrazione e inclusione e lotta alla discriminazione.
"Poter realizzare anche quest’anno il festival - ha dichiarato la sindaca Chiara Appendino - significa che la città reagisce bene rispetto alla pandemia, ma fa anche un ulteriore passo in avanti sul tema del riconoscimento dei diritti, per cui Torino ha sempre operato e continuerà a farlo".
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