Prosegue il processo sull'inchiesta della squadra mobile di Savona sul presunto sistema di “favori” in cambio di vantaggi economici che aveva coinvolto i due funzionari della Prefettura (che erano stati arrestati nel febbraio 2017), l'ex vice Prefetto e allora commissario straordinario del comune di Borghetto Andrea Santonastaso e l'ex direttore amministrativo contabile Carlo Della Vecchia, ma anche l’ispettore capo di polizia Roberto Tesio. A processo ci sono anche l’albanese Antonjel Dibra e l’italiana Graziella Di Salvo, ha patteggiato invece il marocchino Aadel Salah.
Le accuse mosse dalla Procura nei loro confronti sono di corruzione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso.
Nell'aula magna del Tribunale di Savona quest'oggi, davanti al collegio presieduto dal presidente Marco Canepa, sono stati ascoltati i primi testimoni del Pm Chiara Venturi: il sostituto commissario della Questura di Savona Graziella Satariano e l'ispettore di polizia Claudio Saettone che si sono soffermati cronologicamente sull'attività di indagine partita nel 2015 con particolare attenzione sulle intercettazioni telefoniche.
"Si è trattata di un'indagine complessa visto il susseguirsi di molteplici episodi di interessamento degli indagati per aggiustare pratiche e per favorire persone sempre con un compenso che non sempre è stato ben quantificato. Si trattava di cassette di frutta, di un successivo interessamento per un'altra pratica, di migliaia di euro o percentuali" ha spiegato in aula Graziella Satariano.
Saettone si è soffermato inoltre sui contatti avuti da Tesio con alcuni soggetti per conoscere segreti d'ufficio riferiti ad alcuni arresti, oltre all'aiuto dello stesso ex poliziotto e di Santonastaso per far pervenire permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari (al centro proprio il caso legato a Ferik Fallami, dove Santonastaso si era mosso in prima persona per far ottenere il permesso).
L’attività d’indagine aveva preso avvio alla fine nel dicembre 2015, nell’ambito di diverso procedimento penale, e che riguardava personaggi malavitosi, che aveva dato occasione alla Squadra Mobile di documentare contatti sospetti tra alcuni indagati e Tesio.
L’approfondimento della investigazioni, con l’avvio di indagini richieste e disposte dalla Procura della Repubblica di Savona, ha messo in evidenza gli stretti contatti tra il poliziotto e Santonastaso e Della Vecchia, in ragione di richieste e favori, per pratiche di rilascio di permessi di soggiorno, di autorizzazioni di polizia, per la riduzione di giorni di sospensione patenti, cambio di cognomi, richieste per le quali i pubblici ufficiali si sono adoperati sistematicamente, abusando delle loro funzioni al fine di ottenerne un ingiusto profitto che è consistito non solo in somme di denaro, singolarmente modeste, ma anche in altra utilità, come ad esempio, capi di vestiario e di schede telefoniche, cene, assunzioni di persone amiche, visite mediche, esami diagnostici, spese gratis in esercizi commerciali.
La quantità di pratiche per il buon esito delle quali si sono prodigati gli indagati e i rapporti illeciti intrattenuti dagli stessi con commercianti, liberi professionisti, lavoratori, avevano delineato un quadro sistematico di abuso della carica pubblica, al fine di trarne un profitto personale o un vicendevole scambio di favori.
Tesio è inoltre indagato, in concorso, per il reato di favoreggiamento della prostituzione di due donne, che esercitavano a Savona in un appartamento di proprietà della cittadina italiana destinataria del provvedimento, in quanto provvedeva a gestire le proprietà immobiliari di questa, raccogliendo gli affitti e fornendole informazioni riservate sulle persone interessate a prendere in affitto detti immobili.
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