Grazie all'incessante lavoro dei vigili del fuoco, della protezione civile, delle ditte e dei volontari, Vessalico è oggi diversa dall'immagine delle ore successive al disastro della notte tra venerdì e sabato scorsi. Le strade non sono più completamente coperte dai tronchi portati dalla furia del fiume che ha danneggiato il ponte, spezzando di fatto in due il paese.
Manuela, che vive insieme ai genitori è potuta rientrare ieri nel proprio appartamento. Mentre sistemava ci ha raccontato com'è andata quella notte: “Eravamo in casa, alle 23 ero ancora sveglia, l'acqua era al livello di quattro anni fa. Verso le 23 e 20 sono uscita per fumare una sigaretta e ho sentito provenire dalla casa di fronte, un rumore simile a una pentola che bolle. Ho avvertito mia madre e insieme al vicino abbiamo deciso di uscire di casa, ma appena ho guardato il ponte ho visto un pezzo di balaustra che si stava staccando. Così ho chiamato il sindaco che è corsa subito qui, ma poco dopo è crollata l'intera paratia di cemento. Ci siamo visti una barcata di acqua, fango, legno, che hanno spinto contro il muro l'auto parcheggiata”.
Il legno dei tronchi portati dal fiume la infuriare: “Se lasciassero togliere i detriti sulle montagne nei pressi dei fiumi, non succederebbero questi disastri. Tanti alberi come ho visto quella notte non si erano mai visti. Una volta eravamo ignoranti perché non andavamo a scuola, ma sapevamo che se uno toglie i detriti che possono ostruire si mantiene pulito e in sicurezza. Oggi tutto questo è vietato perché dicono che rovini l'ambiente, ma così lo si rovina il doppio”.
Accanto a Manuela vive Raffaella. La sua storia è particolare perché con i propri risparmi stava lentamente ristrutturando l'appartamento, dove proprio il giorno dopo l'alluvione sarebbe andata a vivere. “Quindici anni spazzati in una notte, i danni morali non sono calcolabili”, commenta amara mentre spala, cercando di portare via il fango dalla casa appena ristrutturata dove si può scorgere il bagno da poco rifatto.
Il terrazzino che si affaccia sul fiume probabilmente sarà inagibile e come tutto l'immobile, necessiterà di una ristrutturazione il cui importo lo decreterà il perito che ha chiamato, nella speranza che governo e regione rispondano presente alla richiesta di risarcimento dei danni.
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