Dodici mesi fa era stato protagonista delle proteste per la squalifica della sua rappresentazione alla sfilata storica. Una vittoria sfumata (sarebbe stata la quarta di fila, dopo quelle del 2013, 2015 e 2017, considerato un regolamento che pone il vincitore fuori concorso nell’anno successivo alla vittoria) per la decisione dei giudici su quegli 11 secondi di troppo passati nell’arena di piazza Cagnasso.
Quest’anno, col ritorno della corsa nella suggestiva sede della piazza che del borgo è la casa, San Lorenzo si è rifatto con gli interessi, portando a casa la sua seconda affermazione nell’era moderna del Palio degli Asini albese, a trent’anni dall’ultima del 1990. La terza, se se ne scorre tutto l’albo d’oro tornando indietro sino al 1951: a prima cioè che il gruppo del borgo vissuto appena tre anni si perdesse per un altro decennio, per poi tornare in vita grazie all’iniziativa di un manipolo di volonterosi guidati dalla storica presidente Ines Manissero, tuttora l’anima della bella famiglia allargata che si riconosce nei colori bianco e blu.
Una vittoria che – prima ancora che ieri mattina il drappo raffigurante "l’abbraccio" di Valerio Berruti venisse consegnato nelle mani di Ines –, ha accompagnato la mente di molti al toccante ricordo di due figure che il rione albese ha purtroppo perso, in questo stesso ultimo anno: pochi giorni fa quella di don Renzo Costamagna, che come viceparroco del duomo ha saputo lasciare anche qui l’indelebile segno della sua presenza. Ma ancor prima, nel novembre 2019, la perdita che di Ines ha toccato i più stretti affetti, con la scomparsa del marito Enzo Roggero, "Clic" per tutti, il fotografo del palio, colui che, in quarantacinque anni di scatti, della manifestazione principe del folclore albese ha lasciato una testimonianza per immagini senza pari.
"Un anno fa eravamo arrabbiati e ora siamo felicissimi – ci dice Ines, non senza una comprensibile commozione –. Ma questo è il ciclo del palio. E’ stata una vittoria bellissima, anche se arriva dopo un anno per me molto triste. Ma quasi sembrava scritto… la corsa ritornata nella nostra piazza, nell’anno del nostro quarantennale, dopo tutto quello che è successo… ".
Attorno a lei si è stretta in un abbraccio di gioia la grande famiglia del borgo. Quella che lei ha contribuito a rifondare nel 1980, allora con l’aiuto di don Valentino. E che ha fatto festa al Faro di Rodello, una cena con 85 persone. Con loro c'era anche la presidente di San Martino, battuti per un’incollatura dopo che la loro fantina è caduta: "Dopo la gara era comprensibilmente rabbuiata, ma insieme a tutti gli altri presidenti è venuta a farci festa, a complimentarsi con noi, in modo sereno e sincero. Sembrava che tutti tifassero per noi, questo davvero mi ha dato tanta gioia e orgoglio".
Gli stessi presidenti che con totale unità d’intenti avevano risposto presente alla domanda della Giostra e dell’Ente Fiera: annulliamo questa edizione o proviamo a fare comunque qualcosa, ci si è chiesto, e la risposta è stata corale. "C’è stato un grande lavoro di squadra – dice ancora la presidente Manissero –, attorno a quello del presidente della Giostra Sensibile, del suo vice Cugnasco, di tutto lo staff. Tutti hanno stretto i denti e dato una mano, passato ancora una volta le notti, lavorato sotto la pioggia. Tutti si sono impegnati al massimo col comune obiettivo di fare qualcosa di utile e bello per la nostra città. Alla fine è questo quello che ci muove, l’amore per la nostra città".
Una vittoria che ci voleva, "anche come premio a tutti i volontari del borgo. E per i nostri sbandieratori, abituati a fare 15-20 uscite l’anno e che quest’anno, con questo maledetto Covid, hanno potuto riprendere a fare i loro allenamenti soltanto da luglio. Adesso prenderanno a farli in palestra, con tutti i riguardi del mondo…".
Adesso la attendono i festeggiamenti per i quarant’anni del borgo. "Sì, devo entrare nell’ottica e vincere un poco la tristezza, ma se solo penserò alle centinaia di messaggi festosi ricevuti ieri sarà un po’ più facile".
Se ne parlerà tra qualche mese, in ogni caso. "La prima riunione del neonato gruppo avvenne nel dicembre 1980, mentre solo nel gennaio 1981 tenemmo le prime votazioni. Credo che ne parleremo quindi verso febbraio. Abbiamo in serbo tante belle iniziative, ve le faremo sapere".
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