Anche la Valle Gesso è stata drammaticamente colpita dall'alluvione di venerdì 2 ottobre. Colpita nella sua vocazione turistica, che poi è ciò che la mantiene in vita.
Terme di Valdieri è completamente isolata. Non ci sono residenti in inverno. Ma d'estate sono decine di migliaia le persone che raggiungono la zona, da dove si sale al bellissimo pianoro del Valasco.
La strada provinciale è inagibile, mangiata in più punti dalla furia dell'acqua. Ed è stata emanata un'ordinanza di chiusura da Tetti Gaina.
Dallo stabilimento termale non si sale più: la strada è stata cancellata.
Ieri 4 ottobre siamo saliti fino alle terme con una macchina della Protezione civile, assieme al sindaco di Valdieri Giacomo Gaiotti, al presidente del Parco Alpi Marittime Piemario Giordano. E' salito a vedere con i propri occhi anche l'onorevole Flavio Gastaldi. Dopo di lui il vicepresidente della Regione Fabio Carosso.
C'era anche l'amministratore delle terme di Valdieri Giuseppe Bonetto: "La parte interna non ha subito grossi danni, è entrata un po' d'acqua. La strada che passa dentro, invece, non c'è più. Già siamo aperti solo tre mesi l'anno, adesso, con la strada inagibile, rischiamo di non riaprire più".
I danni sono ingentissimi. "Qui c'è un'intera economia distrutta. Se non ci aiutano, qui è davvero finita", commenta sconsolato il sindaco, che venerdì sera, nel pieno del disastro, è salito a Terme per capire cosa stesse succedendo. "Qui era un fiume, acqua ovunque, un rumore infernale. Ma solo con la luce si è capita la portata del disastro".
Roberto Parracone, gestore dell'Albergo Turismo, di fronte al centro visita del parco, è isolato, oltre il crollo della strada. Ci accoglie a lume di candela, perché non c'è corrente. "Per ora questo è il problema più impellente - spiega. Senza, non possiamo scaricare gli impianti idraulici, il che significa che, con il freddo, se ghiaccia, esplodono le tubazioni".
Roberto vive lassù da maggio fino a quando arriva la neve. Gestisce il locale, ma il suo è anche un ruolo di presidio di quella terra, ne valorizza la cultura e lo spirito, li trasmette ai turisti e ai visitatori. "Senza la strada, qui è finito tutto".
Sulla pagina Facebook del Valasco ieri sera i gestori hanno pubblicato il post che riprendiamo interamente. C'è un appello finale: "Non salite quassù"
Il 2020 lo ricorderemo per tante cose.
Il covid ha modificato il nostro modo di lavorare, ma la pioggia di 24 ore tra il 2 e 3 ottobre ha lasciato un segno indelebile.
È stato colpito duramente il territorio, ma la forza di volontà di rialzare un'altra volta la testa è tanta.
Dopo le prime 2 giornate impiegate a portar soccorso alle popolazioni isolate è ora di pensare alle strutture.
Non sappiamo ne quando ne come, ma il Valasco, Casa Savoia insieme alle strutture di valle isolate e colpite sia alle Terme di Valdieri che a San Giacomo di Entracque non vedono l'ora di ri-accogliere visitatori, escursionisti e alpinisti.
Un pensiero va a chi ancora più duramente è stato colpito nelle vicine valle Vermenagna, Tanaro, oltre alle valli confinanti d'oltralpe.
P.s la strada provinciale è chiusa al transito sia veicolare che pedonale all'altezza di Tetti Gaina.
Alcuni tratti risultano pericolanti.
Alle Terme di Valdieri è crollato il ponte a monte.
Quasi tutte le passerelle di accesso ai valloni laterali della Valletta sono state portate via dai corsi d'acqua.
I sentieri ( soprattutto sotto i 2000m) sono stati parzialmente colpiti.
Oltre i 2000 m è presente un leggero strato nevoso.
Vi invitiamo a non intraprendere nessuna escursione nella zona .
Grazie
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