Si lavora intensamente da sabato mattina in valle Arroscia. Vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri sindaci, assessori, volontari, tutti con l’obiettivo di liberare le strade dal fango portato dall’alluvione di venerdì notte che ha distrutto le vie d’accesso e isolato interi comuni come a Vessalico, dove è stato distrutto il ponte alle porte del paese. La pro loco ha promosso una raccolta fondi per ricostruire il ponte. È possibile donare al conto corrente numero 805780, iban: it97 q061 7549 0300 0000 0805 780; bic: crgeitgg303, causale: per Vessalico.
La sindaca Paola Giliberti ha scritto un messaggio di ringraziamento a tutti coloro che si stanno lavorando per pulire il paese. “A tutti coloro che ci stanno aiutando in queste ore: innanzitutto i dipendenti comunali (pochi, ma una forza!), i vigili del fuoco, i carabinieri, la protezione civile, coloro che hanno messo a disposizione la propria abitazione, coloro che hanno deciso di venire a Vessalico e aiutarci a pulire donandoci la propria energia e il proprio tempo. A chi manda messaggi affettuosi, messaggi di incoraggiamento, a chi cerca di strapparci un sorriso. Chi persino ringrazia per aver adottato quelle precauzioni. E, non ultimi, ai cittadini, che sopportano stoicamente l'ennesima botta (chiamiamola così, perché anche da questa ci riprenderemo. L'importante è che stiamo tutti bene). Beh, voglio ringraziare tutti voi. Di cuore”.
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Cenova, frazione di Rezzo è totalmente immersa nel fango per una frana già caduta lo scorso autunno. La collina non ha retto nuovamente alle piogge, provocando l’ennesimo disastro. “Oggi è giornata di sopralluoghi, ci dice il sindaco Renato Adorno, perchè dobbiamo vedere come intervenire sul luogo della frana a Cenova. Oggi è troppo pericoloso e quindi massimo domani mattina riprenderemo a scavare. Ci stiamo rimboccando le maniche per riportare la situazione alla normalità il prima possibile. I sopralluoghi continueranno anche in altri punti del paese come a Lavina e a Rezzo centro. Inoltre, ci stiamo attivando per arrivare sugli alpeggi per liberare gli animali che sono stati travolti dall’alluvione. Siamo in costante contatto con gli allevatori del posto. Non è facile arrivare lì con i mezzi di soccorso per via delle condizioni della strada. Qualche animale sarà morto, altri sono stati recuperati e altri ancora li dobbiamo mettere in sicurezza. Oltre alla frana e a liberare Cenova dal fango la nostra preoccupazione si concentra sull’approvvigionamento idrico. A breve non arriverà più l'acqua alle vasche e quindi il paese rischia di rimanere a secco. Inoltre, continua il primo cittadino, è compromesso il funzionamento del depuratore. Siamo di fronte ad un disastro sotto tutti i punti di vista. Attendiamo con ansia le risposte dallo Stato per affrontare questa ennesima emergenza. Al momento abbiamo 5 famiglie, 11 persone sfollate in tutto, che non possono rientrare nelle proprie abitazioni. Si tratta anche di quelle persone che abitano nella cosiddetta zona rossa e alcune sono sfollate dal novembre 2019, ha concluso il sindaco Adorno, a cui si sono aggiunti quelle a cui la frana ha sventrato la casa".
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Preoccupazione per l'approvvigionamento idrico anche per Alessandro Alessandri, sindaco di Pieve di Teco, il quale dice alla nostra testata che "stiamo lavorando dal punto di vista operativo sull'acquedotto e parallelamente sul monitoraggio danni. Dobbiamo evitare ulteriori interruzioni idriche per ridare acqua alla scuola e poter quindi consentire la riapertura dei plessi da mercoledì, ma anche alle attività produttive e commerciali. Alcune zone sono senz’acqua mentre in altre ne arriva poca e ciò non riesce a soddisfare il fabbisogno". Gli operai comunali, insieme a quelli della ditta infatti, lavorano sull' acquedotto per sostituire un tubo danneggiato. In paese continua quindi la distribuzione dell'acqua potabile, da parte del Comune e dei volontari, poiché il sindaco -vista la situazione- ha dovuto emanare un'ordinanza relativa al divieto d'uso. Occorre infatti, verificarne la potabilità. "Se non si ripristina l'emergenza idrica, dice il primo cittadino, sarò costretto a chiudere le scuole anche mercoledì e oltre al disagio per gli studenti e genitori, avremo disagi anche per i nostri commercianti. In tanti non possono aprire le proprie attività se manca l'acqua e già in molti hanno dovuto tenere abbassate le saracinesche".
“A Montegrosso c’è stata l’Apocalisse. – commenta duro il sindaco Giuliano Maglio – Stiamo cercando di raccogliere pezzi, abbiamo problemi al centro e al lato del paese per le frane che ci mettono a rischio isolamento, la provinciale ha avuto un grosso cedimento. Ieri fortunatamente stiamo riusciti a liberare la comunale verso Mendatica che ci consente di aprire una via d’accesso. Non ci sono state vittime, e fortunatamente le case in paese, salvo la pioggia all’interno, sono in ordine, ma posso garantire che in cinquant’anni non ho mai avuto tanta paura per quanta acqua è scesa”.
“A Cosio – spiega il sindaco Mauro Parodi - abbiamo avuto parecchi danni ai privati, tutto il paese si sta rimboccando le maniche. Fortunatamente i danni sono limitati a magazzini e scantinati, abbiamo avuto l’esondazione dei due rii che hanno causato gli allagamenti. Adesso stiamo operando con i mezzi per sgomberare, siamo senza energia elettrica, c’è stato messo a disposizione un gruppo elettrogeno che ci permette di avere la corrente. Rispetto ad altre realtà siamo riusciti a uscirne con le nostre forze, pian piano sistemeremo tutti i danni”.
“A Mendatica – racconta il sindaco Piero Pelassa - stiamo facendo gli sgomberi dei detriti, sistemando i rii e pulendo i tombini. Per fortuna non ci sono grossi danni alle abitazioni, ma li stiamo ancora valutando, facendo anche il giro delle frazioni, per compilare le schede degli interventi necessari”.
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