Tensioni in Val Susa, dove da questa mattina le forze dell'ordine sono impegnate a liberare dalle barricate No Tav il sentiero Gallo-Romano, località "Mulini", in prossimità del cantiere di Chiomonte. Proprio lì, da inizio mese, gli attivisti hanno posto un presidio come segnale chiaro di una nuova "estate di protesta" dopo il lockdown.
La polizia ha effettuato alcune cariche di alleggerimento nei confronti di un gruppo di manifestanti che si opponeva all'operazione. Sul posto, anche alcune ruspe.
Sono stati registrati due feriti tra le forze dell'ordine. Con i No Tav, circa una quarantina, numerosi militanti del centro sociale torinese Askatasuna, la maggior parte già noti alla polizia, arrivati in valle appena si è diffusa la notizia dello sgombero delle barricate.
Non mancano i commenti dal mondo politico. Come quello di Daniela Ruffino, deputato di Forza Italia: "Stanno riprendendo con crescente e preoccupante frequenza le manifestazioni di quanti si oppongono in maniera inaccettabile e onestamente incomprensibile alla realizzazione della Torino-Leone. L'incertezza del governo, la mancanza di chiarezza, di programmi, non fa che alimentare le speranze di coloro che sono contrari alla modernizzazione del Paese, alle grandi opere, alla ripartenza".
Di segno completamente opposto Francesca Frediani, capogruppo dei Cinque stelle in Regione: "Non comprendiamo la necessità di questo intervento, soprattutto se ripensiamo alle parole del Questore, che pochi giorni fa aveva affermato che il terreno su cui si trovano i giovani no TAV è privato e dato in comodato d'uso, smentendo un’occupazione e assicurando che non ci sarebbe stato nessun tentativo di sgombero o di sequestro. Parliamo inoltre di un’area inserita in una porzione di territorio valsusino da anni oggetti di ordinanze prefettizie incostituzionali. Aspetto su cui nessuno ha mai sollevato obiezioni". E aggiunge. "I giovani stanno mantenendo un presidio a difesa del territorio, meriterebbero il nostro ascolto e il nostro rispetto, certo non manganelli e lacrimogeni".
Così il presidente del consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia: "La Valle di Susa non può essere ostaggio di un gruppo di estremisti che imperversa con azioni illegali ed attacchi alle forze di polizia. Non è accettabile leggere quasi ogni giorno un bollettino di guerra. A provocare questi continui disordini sono dei delinquenti, e come tali devono essere trattati. Stupisce il silenzio assordante del Governo nazionale che invece dovrebbe fare chiarezza sulla sua posizione riguardo un’opera strategica come la Tav. Ringrazio ed esprimo ancora una volta massima solidarietà alle nostre forze dell’ordine".
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