Il Nazionale

Cronaca | 20 luglio 2020, 11:54

No Tav violano il wireless: in Val Susa sabotate le telecamere della polizia

E' successo lungo i sentieri che portano al cantiere. Montaruli (Fdi): "Conte nomini il commissario straordinario per la Tav e dia un segnale"

No Tav violano il wireless: in Val Susa sabotate le telecamere della polizia

Continua ogni giorno e ogni notte il testa a testa tra forze dell'ordine e manifestanti No Tav in Val Susa. Nelle scorse ore gli oppositori all'Alta Velocità hanno assaltato i cancelli del cantiere della Torino-Lione e, soprattutto, sabotato le telecamere di sorveglianza piazzate dalla polizia.

"I dispositivi che erano posizionati lungo il sentiere che da Giaglione porta in Clarea sono stati rimossi" spiegano i No Tav. Le forze dell'ordine hanno confermato l'atto di sabotaggio, che è avvenuto entrando nella rete wireless che collega i dispositivi. Nel filmato messo in rete dai No Tav, si vedono gli agenti di polizia, tra cui il dirigente della Digos Carlo Ambra, impegnati nel testare il funzionamento delle telecamere.

Sulla vicenda è intervenuta la parlamentare torinese di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli: "Operai e forze dell'ordine non possono essere lasciati soli in balia di sabotatori orientati a sovvertire le decisioni del Parlamento e l'ordine dello Stato, cercando di influenzare scelte con intimidazione e violenza". "Anziché alzare bandiera bianca - prosegue Montaruli - Conte nomini il commissario straordinario per la Tav, unico segnale possibile per far in modo che l'opera sia ritenuta davvero prioritaria e le scadenze vengano rispettate".

Dice bene il nostro presidente del consiglio Stefano Allasia – commenta il capogruppo del Carroccio a Palazzo Lascaris Alberto Preioni -: basta ambiguità, è ora di arrestare questi violenti. Anche perché è evidente che esista una regia che fa capo al centro sociale torinese Askatasuna, che stranamente non è stato ancora sgomberato nonostante sia chiaro sia il quartier generale dell’eversione in Valle. L’ho detto e lo ripeto: questi sono i rigurgiti di un movimento che ormai ha perso qualunque appoggio popolare, è la mossa disperata di chi ancora non si è arreso all’idea che la Tav sia un’opera irreversibile per il Piemonte e per l’Italia. I nemici della Valle sono loro”.

Qualsiasi violenza perpetrata per qualunque motivo va sempre condannata – aggiunge il consigliere regionale della Lega Valter Marin -. Associare la Val Susa alla lotta contro un’opera strategica per il Piemonte e per il Paese com’è la Tav non fa bene ai nostri territori e alle nostre comunità, che invece puntano sul loro rilancio turistico e sul far conoscere sempre meglio le bellezze delle nostre montagne”.

La componente più violenta del movimento No Tav ha inaugurato ufficialmente l’ennesima stagione d’odio – conclude il vicecapogruppo della Lega Andrea Cerutti -. Il diritto di manifestare il dissenso in modo lecito resta sacrosanto, ma in Val Susa, purtroppo, le frange estremiste dei centri sociali giocano ancora a fare la guerra. Se l’unico modo per fermare i violenti è il pugno duro, allora lo si adotti in fretta”.

Redazione

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