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Eventi e Turismo | 16 luglio 2020, 06:58

Torino nel weekend si illumina di cinema, dalla Mole Antonelliana alle arene estive

Il Museo sabato resterà aperto fino alle 2 di notte, con una maratona cinematografica. Al Massimo quattro giorni di programmazione dedicati agli anni 2000, mentre la moda sui set sarà protagonista al Filatoio di Caraglio. Nelle Arene, "I film della nostra vita" con Ciak

Torino nel weekend si illumina di cinema, dalla Mole Antonelliana alle arene estive

A vent'anni dall'apertura del Museo Nazionale del Cinema e della costituzione di Film Commission Torino Piemonte, nell'ambito di Torino a cielo aperto Torino Città del Cinema 2020, il weekend del 18 e 19 luglio accoglierà tantissimi eventi speciali per entrare nel cuore delle celebrazioni. 

Il Museo sarà a ingresso gratuito entrambe le giornate, e sabato rimarrà eccezionalmente aperto fino alle 2 del mattino, proponendo nell'Aula del Tempio, a partire dalle ore 19, una maratona cinematografica con la proiezione di due pellicole finaliste dell’iniziativa “I film della nostra vita”, la grande indagine popolare lanciata dal mensile Ciak: dal capolavoro assoluto C’era una volta in America di Sergio Leone, con la colonna sonora magicamente firmata dal compianto Ennio Morricone, al cult di Quentin Tarantino Pulp fiction, entrambi in versione italiana. 

Sempre nell’Aula del Tempio, fino al 31 agosto troverà posto l'installazione I disegni della Mole di Peter Greenaway (92 in totale), uno dei più significativi cineasti britannici contemporanei.  

E, ancora, sabato, a partire dalle 18, Club Silencio proporrà negli spazi del Museo il suo nuovo format Golden Hour: una modalità esclusiva di visitare la Mole al tramonto, con installazioni luminose e musicali, sorseggiando un drink in compagnia, grazie alla presenza di due corner bar. 

Proseguirà, intanto, fino al 20 luglio, la versione aggiornata dello spettacolo di videomapping sulla cupola della Mole Antonelliana.

Parallelamente, il Cinema Massimo proporrà quattro giorni di programmazione dedicata ai grandi film realizzati nel 2000. Tra questi, Ritorno a casa di Manoel de Oliveira, in omaggio al grande attore parigino Michel Piccoli, scomparso lo scorso maggio. E poi Fratello, dove sei? dei fratelli Coen, Dancer in the Dark di Lars von Trier, The Million Dollar Hotel di Wim Wenders. 

Nell’arena estiva Cinema al Castello, al Valentino, sabato 18, dalle ore 21:30, verranno presentati i film vincitori di tutte le categorie dell'iniziativa “I film della nostra vita”, una serata organizzata da Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema e Ciak, con a seguire la proiezione di Perfetti sconosciuti, vincitore della sezione “Dramma italiano 2000-2020”, introdotta dal direttore di Ciak Flavio Natalia. Mentre il 19, all’arena estiva di Cinema a Palazzo, alle 22 avrà luogo la proiezione di Tempi moderni, vincitore della sezione “Grandi film muti”. Entrambe le serate saranno a ingresso gratuito, fino esaurimento posti. Prenotazione sui rispettivi siti delle arene ospitanti (www.ambrosiocinema.it per sabato 18 e www.distrettocinema.it per domenica 19).

Tra le iniziative sul territorio, il Filatoio di Caraglio presenta, sempre da sabato 18 luglio e fino all’8 dicembre, l'esposizione Un set alla moda. Un secolo di cinema italiano tra fotografie e costumi, a cura del direttore del Museo del Cinema Domenico De Gaetano.

La mostra è concepita per far rivivere ai visitatori l'anima più autentica del cinema italiano, la sua storia, i film, i divi e i protagonisti, attraverso 17 costumi di scena e 70 suggestive fotografie di set. Un viaggio a ritroso che parte dal cinema muto di inizio Novecento, quando Torino era la Hollywood italiana ed erano gli stessi registi a supervisionare i costumi, per poi approdare al cinema sonoro e all’epoca d'oro di Cinecittà, delle pellicole d’autore di Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini e della commedia all'italiana, da Dino Risi a Roberto Benigni.

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 18 luglio al 13 settembre 2020, presenta, nella project room, la videoinstallazione Storia di un Albero, opera di Flatform, prodotta dal Museo Nazionale del Cinema con il sostegno dell'Italian Council del Mibact.  

L’opera ha l'ambizione di iscriversi nella ritrattistica, componente fondamentale del corso di tutta la storia dell'arte, riscrivendo, però, la natura del soggetto, le modalità di sviluppo e la tecnica di espressione del ritratto. Protagonista è un organismo vivente non umano, che viene ritratto tramite immagini in movimento e suoni spazializzati, ideale testimone di quasi mille anni di storia di un intero territorio.

Manuela Marascio

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