La Tav torna a far discutere il mondo della politica. Nei giorni dopo la marcia del popolo No Tav in val Clarea e a seguito delle dichiarazioni del sindaco di Lione e dell’episodio dei chiodi sparsi sull’autostrada per forare le gomme dei mezzi delle forze dell’ordine, la Regione Piemonte alza la voce.
A parlare è l’assessore alla Sicurezza, Fabrizio Ricca, determinato nel chiedere al Governo di ribadire una posizione politica e di dare concretamente una mano per presidiare il cantiere dell’Alta Velocità: “Chiederemo al Governo di ridare una posizione chiara, il vecchio Governo e il Parlamento si sono espressi un anno fa. L’esecutivo dia un segnale forte, dia mezzi e risorse economiche straordinarie alla polizia per controllare il sito della Tav e respingere i delinquenti”. Una posizione forte, volta a far sentire in valle di Susa la forza e la presenza dello Stato.
Chi condanna la violenza ma ribadisce invece una diversa visione politica è la sindaca di Torino, Chiara Appendino. Intervenuta a margine della conferenza stampa per la candidatura della Città e delle sue montagne per le Universiadi 2025, la prima cittadina del capoluogo piemontese si è così espressa circa l’attentato ai danni delle forze dell’ordine: “Sull’episodio dei chiodi, non posso che condannare chi commette azioni di violenze. Questo non ha a che fare con una posizione che può essere politica, quindi non vorrei collegare le due cose. Come sempre accaduto in questi anni, chi commette violenza va condannato sempre a prescindere del motivo. Poi ci sono persone che credono che l’opera non sia necessaria, come me e il sindaco di Lione ma non è questo il punto”.
Per Appendino infatti, le parole del collega oltralpe non sono una novità o una sorpresa. Anzi. Lei stessa, sin da quando si è insediata sulla poltrona di prima cittadina, ha sempre sottolineato la sua contrarietà all’opera: “Il sindaco di Lione ha detto quello che io dico da 4 anni, ma non sono i sindaci che prendono queste decisioni. Il tema è il rapporto tra Italia e Francia, non posso che ribadire la mia posizione. La conoscete”.
<script type="text/javascript" src="//services.brid.tv/player/build/brid.min.js"></script>
<script type="text/javascript"> $bp("Brid_7616", {"id":"21489","width":"16","height":"9","video":"595685"}); </script>
Se in Piemonte c’è qualcuno che difende la Torino-Lione con le unghie e con i denti è Mino Giachino, leader della lista Si Tav, Si Lavoro: “La Tav è salva, è stata ritenuta strategica dai due voti del Parlamento italiano che contano più del parere del sindaco di Lione. L’opinione dei sindaci è importante, ma la stragrande maggioranza degli italiani, dei francesi e degli europei vuole diminuire l’inquinamento, spostare la mobilità dalla strada alla rotaia e la Tav è una condizione importante perché è un corridoio che crea la rete.”
Giachino usa poi parole dure contro Francesca Frediani, consigliera regionale del M5s e storica attivista No Tav, che nelle ore successive all’episodio dei chiodi in autostrada aveva invitato a non puntare il dito contro il movimento di resistenza all’Alta Velocità in valle di Susa: “Siamo solidali con la polizia, mi spiace che una ragazza giovane come la Frediani sia comprensiva verso un attentato che poteva avere esiti mortali”.
Commenti