“Nelle intercettazioni Salvatore Luppino dice di avermi portato voti? Non credo proprio e comunque guardi, non lo sapevo, lo apprendo da lei. E infatti non ho ricevuto avvisi di garanzia”.
È con un certo stupore che Bruna Sibille, sindaco di Bra per due mandati, sino al maggio 2019, nonché assessore alla Regione Piemonte nella Giunta Bresso, apprende di essere stata citata più volte durante una intercettazione telefonica disposta dagli inquirenti che hanno condotto un’indagine contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte e in modo particolare nel Braidese, che ha portato all’arresto di 12 persone.
Secondo gli investigatori non c’è ombra di dubbio che Luppino parli dell’ex sindaco e lo fa con toni perentori. In una telefonata del dicembre 2016, spiega a una sua amica: “Devi dire a Sibille digli che io l'ha fatta andare a Torino... e io ho bisogno di lei e mi deve aiutare adesso di nuovo... io l'ho aiutata, te la ricordi quando siete venuti tu e lei a chiedere, per i voti”.
Con questa inchiesta, in poche ore la provincia Granda è passata dal “Nel Cuneese la mafia non esiste” gridato ai quattro venti a un appena sussurrato “Ma si sapeva che i Luppino...”.
Perché si sa che dopo tutti sanno tutto.
Bruna Sibille, ma lei non conosceva queste persone arrestate ieri?
“Qualcuno li conosco altri no, anche perché alcuni di loro erano titolari di locali a Bra. Mi lasci dire che durante una campagna elettorale io incontro tantissima gente e credo di aver chiesto voti a tutti. Del resto in campagna elettorale si fa così. Sono molto serena su questo e poi al telefono spesso si millantano tante cose. E lo ripeto: non sono indagata”.
Cosa pensa di questo risvolto mafioso della sua città?
“Sono rimasta stupita e non credo sia giusto dipingere Bra come covo di ‘ndranghetisti e naturalmente faccio i miei complimenti agli inquirenti per questa indagine. In tutti questi anni che ho svolto incarichi pubblici, non ho mai avuto il sentore di commercianti che pagavano il pizzo o di estorsioni. Almeno nessuno si è mai rivolto a me per questo. Per quanto riguarda il giro di droga riscontrato dagli investigatori, negli anni del mio mandato ho sempre collaborato con le forze dell’ordine per stroncare questo fenomeno che era comunque simile a quello di altre cittadine della Granda. Posso tranquillamente dire che negli anni in cui sono stata sindaco non ho registrato allarmi sociali o problemi di ordine pubblico eclatanti. Per quanto riguarda il risvolto politico, ho fiducia nella magistratura”.
Cronaca | 01 luglio 2020, 16:13
‘Ndrangheta a Bra, in un'intercettazione salta fuori il nome della Sibille: “A Torino l’ho portata io”
A dirlo è uno degli arrestati. L’ex assessore della Giunta Bresso: “Non credo proprio sia così. Non ho ricevuto avvisi di garanzia e sono serena”
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