Pieno sostegno all’operazione condotta delle forze dell’ordine, ma anche solidarietà al collega di Giunta Massimo Borelli, "convinto che saprà dimostrare di non aver commesso reati". E insieme fermo rifiuto di "una rappresentazione della nostra città come di una capitale della criminalità organizzata".
In questi termini il commento che il sindaco braidese Gianni Fogliato si sente di fare all’indomani dell’operazione che ha portato la Direzione Distrettuale Antimafia di Torino ad accendere i propri riflettori su quello che gli stessi investigatori ritengono essere il primo "locale" dell’ndrangheta scoperto in provincia di Cuneo.
"Ieri – racconta il primo cittadino – ho saputo dell’indagine mentre ero impegnato nella mia ultima giornata di lavoro in banca ad Alba e ho trovato giusto poter comunque salutare i colleghi coi quali ho condiviso quarant’anni di lavoro. Oggi finalmente ho potuto leggere e approfondire la vicenda, e non posso nascondere la tristezza e la rabbia provata leggendo alcuni articoli e titoli di giornale, col ricorso a definizioni che identificano la nostra città e il nostro territorio come una capitale dell’ndrangheta, un luogo simbolo della malavita".
"Sono invece ben contento – prosegue – e plaudo all’azione di forze dell’ordine e Magistratura, impegnati a fare chiarezza su chi fa del proprio agire un agire non legale. Ben venga la possibilità di estirpare dalla nostra comunità coloro che si rendono autori di reati, ma ritengo, e lo dirò sino allo sfinimento, che Bra è un’altra cosa, Bra è una comunità di cittadini che fanno dell’onestà e della trasparenza il proprio faro e il proprio stile di vita".
"Poi certamente bisogna vigilare, ma sono altresì convinto che a questo compito non siano venute meno tutte le diverse amministrazioni comunali che si sono avvicendate in questi anni alla guida della città. Le azioni delle diverse giunte sono contenute nei loro atti amministrativi, e posso dire che questi sono sempre stati caratterizzati da correttezza e onestà, e non da influenze da parte di chicchessia".
Circa il coinvolgimento nell’indagine del suo assessore Massimo Borelli, destinatario di un avviso di garanzia con l’accusa di scambio elettorale politico mafioso, il primo cittadino spiega che "parliamo di un collega col quale da anni divido l’impegno di Giunta e che mi sono scelto come assessore avendo riconosciuto in lui una persona onesta, con un forte senso dello Stato e del pubblico. Col rispetto dell’indagine e della Magistratura, sono convinto che saprà dimostrare di non aver commesso reati".
E su un possibile passo indietro dello stesso assessore, peraltro richiesto in queste ore dalla capogruppo di Fratelli d’Italia Annalisa Genta e dal consigliere regionale Ivano Martinetti, insieme al gruppo pentastellato cittadino, Fogliato spiega che "con Massimo ci siamo confrontati e proprio in questi minuti stiamo riflettendo per arrivare a una comunicazione che verrà fatta alla conferenza dei capogruppo convocata a partire dalle ore 18".
Cronaca | 01 luglio 2020, 18:03
Il sindaco Fogliato: "Plaudo all’indagine, ma Bra non è una capitale del crimine". "Borrelli? Saprà dimostrare la propria innocenza"
Il primo cittadino ringrazia forze dell’ordine e Magistratura per il loro operato, ma respinge l’immagine della città emersa in queste ore dalle ricostruzioni giornalistiche. A minuti comunicazione in conferenza capigruppo sul possibile passo indietro dell’assessore
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