Il Nazionale

Cronaca | 26 giugno 2020, 10:19

Anni di gelosia, violenza, minacce e persecuzioni ai danni della ex compagna: stalker finisce in manette

L'uomo, già condannato nel 2017 per maltrattamenti e violenze, aveva addirittura gettato della candeggina sulla donna. E' stato trovato in possesso di un coltello dagli agenti della Polizia dopo l'ultimo appostamento

Anni di gelosia, violenza, minacce e persecuzioni ai danni della ex compagna: stalker finisce in manette

Un rapporto sentimentale che si è trasformato in un incubo, scandito da vessazioni e violenza: un "copione" ormai fin troppo noto, quello scoperto dagli agenti della Squadra Volante con una donna italiana vittima del suo ex compagno, di una decina di anni più giovane di lei. Lui, nel corso della relazione durata quattro anni, si è reso autore di numerosi episodi di violenza, fisica e verbale, per i quali è stato condannato per maltrattamenti e violenza già nel 2017, oltre ad avere una serie di precedenti.    

Ciò che all’inizio del rapporto sembrava essere un atteggiamento particolarmente premuroso, si è trasformato in atti di forte possessività: la fidanzata non poteva vestirsi in modo femminile, né truccarsi, tanto meno avere qualsiasi tipo di rapporto con persone di sesso maschile. Questo perché ogni espressione di femminilità veniva da lui percepita come un segnale di infedeltà, come un tentativo di sedurre o incontrare altri uomini. Per prevenire i suoi attacchi di gelosia, la vittima era solita indossare solo pantaloni e t-shirt dal taglio maschile. 

A lui però dava fastidio anche che lei uscisse per andare a lavorare. In più di una occasione le ha addirittura impedito con la violenza di raggiungere il posto di lavoro. L’episodio più significativo tre anni fa, quando la donna è stata picchiata con forza sulla testa, tanto da subire una commozione cerebrale. A questo ha fatto seguito anche un'ulteriore gesto violento, gettandole della candeggina in testa e dicendole “sei sporca”. Lui è finito in carcere dopo questo episodio, ma una volta uscito, la donna ha trovato il coraggio di lasciarlo definitivamente e di trasferirsi dai genitori. Come spesso accade, però, l'uomo non ha accettato la fine della relazione e ha iniziato con i comportamenti molesti e di ritorsione.

Una situazione talmente estrema - fatta anche di pedinamenti sistematici - che ha costretto il padre della donna ad accompagnarla in ogni suo spostamento, come una guardia del corpo. Ma non solo: arrivano anche 30 o 40 telefonate al giorno, da diversi numeri di telefono. E poi il furto delle credenziali di accesso agli account social, postando delle loro foto intime, ordinazioni online di cibi per centinaia di euro con gli estremi della carta di credito della donna e corrieri che a tutte le ore suonano a casa della vittima durante il periodo di lockdown per effettuare le consegne.  

Addirittura quando la ragazza, recentemente, è andata a trovare la nonna ammalata per prestarle assistenza notturna, lui in piena notte ha bloccato il pulsante del citofono con degli stuzzicadenti per impedirle di riposare. Un controllo opprimente e costante. La vittima, sempre più prostrata da tali atti, ha infine acconsentito a vederlo per un’ultima volta (la cosiddetta “definitiva”) per convincerlo a mettere fine a questi gesti, ma come sempre accade anche questo tentativo non è servito. Anzi: l'uomo ha iniziato a minacciare sia lei che il padre, colpevole di proteggerla. Con tanto di gesti intimidatori commessi durante la notte sotto la loro abitazione: dalle ruote dell’auto bucate alla vernice sul parabrezza dell’auto. Una pausa e un'ansia che ha spinto la ragazza addirittura a chiedere il trasferimento sul lavoro. 

Qualche giorno fa l’ultimo episodio: l'uomo ha seguito la compagna fino in banca, dove lei si stava recando col padre per effettuare una operazione: lo notano fissarli dal dehors di un bar. Lui allora le si avvicina e le chiede di allontanarsi insieme per parlare. All’intervento del padre, che vuole evitare ulteriori contatti, scatta la minaccia di morte; dopodiché si dilegua, immaginando che da lì a poco interverrà la Polizia. I poliziotti della Squadra Volante giungono infatti immediatamente e lo rintracciano poco lontano; durante la perquisizione lo trovano in possesso di un grosso coltello a serramanico. Il giovane viene arrestato per atti persecutori e denunciato per porto abusivo di armi. 

redazione

Commenti