Domattina (venerdì) alle ore 8, dall’aeroporto di Levaldigi decollerà un aereo della Guardia di Finanza con a bordo un team di sanitari dell’Emergency medical team della Regione Piemonte.
Si tratta della squadra di professionisti guidata dal direttore della Maxiemergenza sanitaria regionale Mario Raviolo. Il medico saviglianese, da un anno, guida anche il dipartimento regionale dell’emergenza sanitaria, che raggruppa le quattro centrali operative del Piemonte.
E domattina, insieme ad un primo contingente di personale già reclutato, partirà alla volta dell’Armenia, per fornire supporto nella lotta al Covid-19. Qui si contano, stando agli ultimi aggiornamenti, 22488 casi di positività, con 11335 guariti e 397 decessi.
Il Governo armeno, tuttavia, ha chiesto aiuto alla Protezione civile dell’Unione Europea.
L’Emergency medical team della Regione Piemonte, dopo scrupolose valutazioni da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità, è stato accreditato all’interno del meccanismo europeo di Protezione civile, con l’abilitazione a poter intervenire in tutto il mondo.
Nel marzo 2019 la prima missione dopo la certificazione OMS, nel Mozambico messo in ginocchio dalla furia del ciclone tropicale Idai che si era abbattuto sull’Africa centrorientale.
Ora, una seconda missione internazionale. Questa volta in Armenia, dove il “nemico” da combattere non è una calamità naturale, ma la pandemia da Coronavirus. La permanenza del team piemontese in Armenia è prevista per tre settimane, salvo prolungamenti.
La stessa emergenza epidemiologica che ha coinvolto il Piemonte. Qui, Raviolo, dopo esser stato scelto dagli Amministratori della Regione come capo dell’Unità di crisi per la lotta al Covid, alle prime avvisaglie polemiche era stato (dalla stessa classe politica) destituito dall’incarico, gettandolo in un tritacarne mediatico.
Oggi per Raviolo giunge una nuova importante sfida, al servizio però del Governo armeno.
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