Per decisione del tribunale di Torino torna di nuovo agli arresti, dopo un anno e mezzo, il presidente della Blutec Roberto Ginatta. Il 73enne avrebbe dovuto rilanciare l'ex storico stabilimento Fiat di Termini Imerese, nel Palermitano. Una vicenda che è collegata alla nostra regione: Blutec in Piemonte ha stabilimenti a Rivoli, Beinasco ed Asti.
Oltre a Roberto, ai domiciliari finiscono il figlio 26enne Matteo Orlando e Giovanna Desiderato. Per tutti l'accusa a vario titolo è di riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e da reato societario.
Con lo stesso provvedimento il gip ha disposto il sequestro preventivo completo della holding Mog srl, di proprietà del 26enne ed amministrata dalla Desiderato, che controlla indirettamente la Alcar Industrie s.r.l. con sedi a Lecce e Vaie, in Valsusa.
L'attività investigativa è il proseguimento di quella avviata negli scorsi anni e che -nel 2019- ha portato al sequestro della Blutec Spa, oggi in amministrazione straordinaria, e successivamente della capogruppo Metec Spa. Roberto Ginatta è accusato di aver distratto circa 16.5 milioni di euro di finanziamenti pubblici, erogati dalla Regione Sicilia, per la riconversione di Termini Imerese.
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