Il Nazionale

Cronaca | 15 giugno 2020, 15:53

Formalmente nullatenente, deve rispondere di aver riciclato quasi un milione di euro di provenienza illecita

L’uomo, un pluripregiudicato 64enne domiciliato a Bra, prelevava in contante ingenti somme non appena venivano accreditate su conti e carte che subito dopo chiudeva

Formalmente nullatenente, deve rispondere di aver riciclato quasi un milione di euro di provenienza illecita

Un’attività d’indagine frutto di uno spunto della Sezione di Polizia Giudiziaria – aliquota Polizia di Stato – presso la Procura della Repubblica di Asti ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza, in merito a plurimi episodi di riciclaggio, a carico del 64enne C. E. D. P., soggetto pluripregiudicato nativo di Torino e formalmente residente a Caronna Pertusella, cittadina dell’hinterland milanese, ma di fatto domiciliato a Bra.

Gli accertamenti effettuati nel corso dell’indagine, avviata nel settembre 2019 e coordinata dal procuratore della Repubblica Alberto Perduca e dal sostituto procuratore Simona Macciò, ha consentito di fissare in circa 900.000 euro la somma riciclata dall’indagato in poco più di un anno.

L’uomo si sarebbe prestato a maneggiare denaro riconducibile a vari tipi di delitti, tra cui figurano associazione per delinquere, appropriazione indebita, truffa, riciclaggio, auto-riciclaggio, bancarotta fraudolente e furto.

Le somme, provenienti da più società coinvolte in indagini penali anche per fatti di criminalità organizzata, confluivano su conti correnti e carte intestate direttamente all’uomo o a sue società di nulla operatività. Non appena accreditate sui suddetti conti, le somme venivano da lui ritirate in contanti presso uffici postali e Atm di almeno 22 differenti Comuni distribuiti nelle regioni Piemonte, Lombardia e Liguria. Il tutto al fine di svuotare celermente conti correnti e carte di credito per rendere più difficoltoso ricostruire la provenienza e la destinazione del denaro.

L’attività di indagine ha visto gli investigatori della Polizia Giudiziaria confrontarsi con la complessità degli accertamenti, che hanno comportato tra l’altro l’attenta analisi di una voluminosa documentazione, e con la personalità dell’indagati, formalmente nullatenente e privo di reddito dichiarato, che era sempre molto attento nel limitare al massimo le tracce del proprio operato. L’uomo, che venerdì è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia ‘da remoto’, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del Gip Morando.

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