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Sport | 09 giugno 2020, 14:00

L'EDITORIALE: Dubbi, annunci e (troppe) incongruenze, il mondo dilettantistico è a una svolta decisiva

Giovedì il Consiglio Nazionale della LND, sarà un passaggio chiave per la tenuta del sistema

L'EDITORIALE: Dubbi, annunci e (troppe) incongruenze, il mondo dilettantistico è a una svolta decisiva

E' atteso per la giornata di giovedì uno dei Consigli della Lega Nazionale Dilettanti più attesi e delicati dell'ultima decade.

La carne al fuoco si profila di elevata quantità e soprattutto di "difficile cottura" visti i numerosi argomenti sul tavolo.

C'è però un fastidioso sottofondo ad accompagnare le società verso un appuntamento così importante, un sibilo nelle orecchie che genera la propria eco dall'inizio dell'emergenza coronavirus, quando un'incessante melina da parte del presidente Sibilia, ha portato alla dichiarazione di conclusione della stagione in forte ritardo.

Lo stesso Sibilia ha ammesso candidamente di aver intrapreso tale strada per garantire il proprio peso nelle trattative con il governo, per far sì che a tutela dei dilettanti possano giungere risorse economiche importanti.

Se ciò avverrà, sarà un punto a favore del numero uno della LND, ma i tempi e i modi della politica sportiva stanno disorientando non poco le società, dalle Dolomiti fino ai Monti Iblei.

Politica sportiva necessaria, sia chiaro, per disegnare il futuro dei dilettanti, ma terribilmente indigeribile quando diventa autoreferenziale e fine a sè stessa.

Il primo bivio si è parato davanti il 22 maggio, giorno del Consiglio LND mirato a presentare le proposte per il Consiglio Federale che si è tenuto ieri.

Un mese prima, il presidente del Comitato Regionale del Piemonte - Valle d'Aosta, Mossino, in rappresentanza dei Comitati Area Nord (così era scritto nella presentazione della diretta facebook), aveva sottolineato l'intenzione da parte delle regioni settentrionali di proporre il blocco delle retrocessioni (CLICCA QUI).

Un blocco che fino a pochi giorni prima del penultimo Consiglio veniva dato quasi per certo, prima di un repentino cambio di rotta.

Il 22 maggio, a sorpresa, emersa infatti la proposta da parte del Consiglio Direttivo della LND, di cui fanno parte anche i presidenti dei Comitati di Regione, di presentare la proposta di retrocessione dalla Serie D all'Eccellenza delle ultime quattro classificate. Una proposta passata all'unanimità come conferma il comunicato pubblicato (CLICCA QUI). Cos'ha portato quindi parte dei presidenti regionali a rivedere la loro posizione?

Ad aggravare il clima di incertezza è arrivata poi la pubblicazione dei protocolli sanitari, piovuta sulla testa dei club, inattuabile a detta di buona parte delle società all'interno degli impianti dilettantistici. Sui presidenti, inoltre, grava anche la responsabilità giuridica in caso di inadempienze sui protocolli stessi.

L'ultimo passaggio arriva sulla deroga ai Comitati Regionali, affidata a Sibilia da presentare in Consiglio, affinchè possano decidere in autonomia i parametri su promozioni, retrocessioni e strutturazione dei prossimi campionati, a seconda delle caratteristiche del proprio territorio di competenza.

Il presidente Ivaldi ai nostri microfoni (CLICCA QUI) aveva confermato la volontà di evitare le retrocessioni, allargando e implementando i gironi.

Una proposta di buon senso, il cui esito passerà inevitabilmente dal Consiglio della LND di giovedì. La domanda cruciale infatti è una: i Comitati Regionali avranno davvero autonomia di scelta, oppure saranno costretti a fare marcia indietro?

Nel caso si verificasse la seconda ipotesi, si creerebbe una pericolosa seconda frattura tra i club e i vertici calcistici, soprattutto in un momento delicato come quello post pandemia.

Tanta carne al fuoco quindi, il presidente Sibilia sia però vigile a non sbagliare cottura.

Lorenzo Tortarolo

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