Mantenere le distanze di sicurezza è probabilmente l’aspetto più complesso, in queste prime settimane di lenta e graduale riapertura di quasi tutte le attività. E l’operazione diventa ancora più difficile quando si tratta dei mezzi pubblici, in particolare gli autobus. In particolare quelli più piccoli, che effettuano le tratte collinari.
Ecco perché c’è da prestare la massima attenzione ed ecco perché qualche episodio non troppo corretto va sicuramente approfondito, adottando elementi migliorativi. Non è passato inosservato quanto successo nei giorni scorsi sulla linea 71, quella che da piazza Rapisardi, nel cuore di Pegli, raggiunge la Val Varenna e fa capolinea a San Carlo di Cese.
Con le prime belle giornate di sole, sono riprese le gite di chi frequenta la zona dei laghetti. In passato, ci sono stati problemi di altro tipo, specialmente l’abbandono selvaggio di rifiuti dopo i pic-nic, ora invece la prima questione da affrontare è quella dell’assembramento. Perché se è pur vero che, una volta giunti, gli spazi non mancano, è proprio il mezzo per raggiungere la zona a risultare sin troppo affollato.
Su questo tema, attraverso lo strumento dell’interpellanza, si sono concentrati due esponenti della Lega a Palazzo Tursi: la capogruppo Lorella Fontana e il consigliere comunale Davide Rossi, che hanno scritto direttamente al sindaco di Genova, Marco Bucci, all’assessore con delega alla Mobilità, Matteo Campora, e all’assessore con delega alla Sicurezza, Stefano Garassino, per segnalare le criticità.
Fontana e Rossi ricordano che “il sopraggiungere della bella stagione, nonostante le norme legate alla prevenzione in emergenza Covid-19, di certo non impedirà ad alcuni di non mutare usi ed abitudini. Infatti, specie nei fine settimana, sono abitualmente presi d’assalto sia i laghetti a San Carlo di Cese che quelli nei pressi dell’Acquasanta: un ‘assalto’ che equivale, oggi, a pericolosissimi assembramenti, barbecue vietati e assoluta mancanza di senso civico e che se, fino alla scorsa estate, creavano non pochi problemi anche di vivere civile e di ordine pubblico per i residenti delle zone in questione, con l’avvento della pandemia sarebbero ora un rischio altissimo di espansione virale”.
I due consiglieri del Carroccio evidenziano che “non è certamente ipotizzabile mettere a rischio dei cittadini che peraltro ogni estate hanno seri problemi legati ai fatti di cui sopra ed oggi sarebbero ulteriormente sovraesposti”.
Per questo, si chiede al sindaco e agli assessori competenti, “se non sia opportuno procedere già da ora a una programmazione con la Polizia Locale, non tanto per controlli saltuari, ma per un concreto presidio nelle aree oggetto del presente atto. Un presidio nei fine settimana richiede sinergia con le Forze dell’Ordine, pertanto riteniamo debba essere fatto un passaggio con la Prefettura per avere adeguata disponibilità di agenti”.
Quindi, una seconda proposta: “Chiediamo se non si possa ritenere utile anche sviluppare un progetto che possa valorizzare dei percorsi ‘enogastronomici, turistici e ambientali’ per dette zone, essendo peraltro territorio ricco di percorsi naturali, di aree verdi e anche di accoglienti ristorantini di cucina tradizionale ligure che sono un invito per chi apprezza la genuinità dei piatti tradizionali della nostra terra. Un punto che, seppure in maniera più ridotta come territorialità e con caratteristiche naturali differenti, possa essere gestito come a Levante sono gestite le Cinque Terre: pertanto, con un accesso a pagamento e il cui ricavato possa essere convogliato sulle esigenze di quei territori che per anni hanno, in verità, subito un senso di abbandono dalle istituzioni e che meritano invece valorizzazione e sviluppo”.
Un progetto certo ambizioso, ma che se non altro merita di essere approfondito, con l’intento di utilizzare ogni energia e ogni sforzo per strappare l’entroterra al degrado.
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