I campionati di calcio dilettantistici potrebbero ripartire solo tra gennaio e febbraio dell’anno prossimo. È questa la nefasta previsione formulata da Giuseppe Baretti, Presidente del Comitato Regionale Lombardo della FICG in un’intervista rilasciata al “Notiziario del calcio“.
Il motivo sarebbero i protocolli da applicare, la cui restrittività comporterebbe costi insostenibili per i club non professionistici: “Con queste norme è impossibile far ripartire i campionati. Il decreto impone alle società sanificazioni costanti degli ambienti, quotidiane, addirittura dopo ogni allenamento, che costano ognuna dai 300 ai 350 euro. Può permetterselo un club professionistico, non certo una società del nostro pallone provinciale. Mercoledì c’è il Consiglio Federale, venerdì quello della Lega. Credo che a fine settimana prossima anche noi stabiliremo in che modo concludere questa stagione fermata dall’epidemia del covid in Italia. La Serie C ha già deciso, le prime dei tre gironi e il Carpi promosse in B, col blocco delle retrocessioni. Vedremo come si esprimerà in merito la Figc. Passasse come sembra il modello Serie C, potrebbe essere ripreso anche dai vertici del calcio dilettantistico”.
Da qui la previsione di Baretti: “Ad ora l’ipotesi è che si riparta tra gennaio e febbraio 2021, la speranza è che i nostri scienziati trovino il vaccino contro questa bruttissima malattia e si possa tornare a giocare prima, magari a settembre.”
Il calcio dilettantistico si troverebbe, se questa ipotesi dovesse essere confermata, a vivere due stagioni dimezzate: quella attuale, sospesa dopo due terzi di gare, e la prossima, costretta a svolgersi in metà del tempo normalmente a disposizione. Il rischio è che a fronte di una tale situazione, molti club decidano di abbassare definitivamente la saracinesca.
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