"Mettiamo benzina nel motore del Piemonte, per far ripartire il nostro territorio". Così il Presidente della Regione, Alberto Cirio, ha annunciato oggi lo sblocco del disegno di legge "Riparti Piemonte", di cui sabato era stata anticipato un primo blocco: quel "bonus Piemonte" che porterà nelle casse di ristoranti, bar, gastronomie, gelaterie, saloni di bellezza, parrucchieri e taxisti un contributo fino a 2.500 euro e che costerà alla Regione un investimento di 88 milioni di euro.
Con "Riparti Piemonte" la Regione intende invece stanziare 809 milioni di euro, ricavati per circa il 40% (354 milioni) da fondi europei, per circa il 55% (437 milioni) da risorse regionali e per i restanti 18 milioni dalla quota del fondo sanitario che spetta alla Regione. "In particolare - ha spiegato il governatore - 271 milioni arrivano da risorse del tutto nuove". Obiettivo: la ripresa economica del territorio.
Il disegno di legge è stato approvato oggi in giunta (ma per motivi di tempo è saltata la presentazione in Prima Commissione), mentre da domani passerà sotto la lente di ingrandimento del Consiglio regionale del Piemonte. Infine, da mercoledì, giungerà al gruppo di lavoro dedicato. Ci sarebbe già un accordo di massima super-partes di arrivare all'approvazione definitiva entro il 15 maggio, anche se oggi - proprio per il mancato approdo in Commissione - ci sono già stati dei malumori tra i partiti di opposizione.
"Abbiamo approvato e presentato il 'Riparti Piemonte' proprio oggi - ha detto il presidente Cirio - perché oggi è il giorno della ripartenza, una parola che deve sempre far rima con prudenza. Ricominciano infatti le attività molte aziende e c'è un allentamento delle restrizioni personali, ma è molto importante continuare a mantenere le distanze di sicurezza e indossare i dispositivi di protezione".
Nel merito del disegno di legge, Cirio ha spiegato: "Il provvedimento è composto da sessanta articoli e ha due parti, la prima riguarda tutti gli aiuti economici alle persone e alle attività del territorio, la seconda una serie di disposizioni che semplificano le procedure con cui confrontarsi con la pubblica amministrazione".
Sulla semplificazione ci sono quattro punti fondamentali. Lo stop al Durc: validità dei documenti di regolarità contributiva 2019 estesa a tutto il 2020 e fino al 31 gennaio 2021. Stop ai nuovi centri commerciali: sono sospese le autorizzazioni a nuove aperture e ampliamenti di centri commerciali ed ipermercati al fine di tutelare il piccolo commercio di prossimità. Raddoppio dei dehors: possibilità per i ristoratori e bar di richiedere ai Comuni una nuova occupazione gratuita di suolo pubblico, con mera comunicazione non onerosa e asseverata, al fine di consentire il distanziamento di sicurezza. Lavora Piemonte: fino al 31 dicembre gli appalti pubblici e le procedure negoziate selezioneranno soltanto gli operatori con sede legale o operativa in Piemonte, al fine di limitare gli spostamenti interregionali.
Sugli aiuti economici, Cirio ha rinviato ai prossimi giorni, e ai relativi assessori, l'analisi settore per settore. Ha però anticipato che il piano riguarderà - in misura diversa a seconda delle esigenze - bambini e famiglie (45 milioni), sostegno per imprese e autonomi (172), commercio (68), artigianato (62), edilizia (68), sanità (55), agricoltura (40), turismo (34), cultura (11), sport (7,5), montagna (9), ambiente (44,5), cooperative (24), assistenza disabili (2), ricerca (40), digitalizzazione (3,2), formazione (101), informazione (2), riduzione fiscale (10) e fondo emergenza imprese (11).
"In particolare - ha spiegato ancora Cirio - ci saranno 10 milioni di euro per le imprese che riconvertono la loro produzione e decidono di fabbricare dispositivi di protezione, come le mascherine".
"I soldi - ha infine concluso il governatore - verranno distribuiti per assegnazione diretta, come nel caso degli 88 milioni del 'bonus Piemonte', dove le attività e i professionisti coinvolti riceveranno un bonifico dalla Regione. Oppure assegnati attraverso bandi, ancora allo studio ma comunque da concludere tra maggio e giugno: questo infatti prevedono i fondi europei che possono essere distribuiti soltanto con questa modalità. Le misure sono però di fatto tutte immediatamente cantierabili poiché i soldi sono già nella disponibilità della Regione".
"Siamo orgogliosi di questo piano perché mette soldi nuovi, non spreca quelli vecchi e usa al meglio le risorse che ci sono".
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