Opinione (nostra) è quella che le speranze di vedere ripartire il campionato di calcio di Serie A sono davvero ridotte al lumicino.
Dopo le parole di Walter Ricciardi (rappresentante italiano in seno all’Organizzazione Mondiale per la Sanità e consulente del Ministro della Salute Speranza), dei 17 medici di altrettante società di Serie A, l’apertura della Fifa, il giudizio del Politecnico di Torino e la positività dello juventino Paulo Dybala (40 giorni dopo aver contratto il virus), oggi altri nuvoloni neri si sono addensati all’orizzonte del mondo pallonaro nostrano - la cosa più importante fra quelle meno importanti di questo particolare periodo storico - dopo che il Ministro dello sport Vincenzo Spadafora, ospite del programma “Omnibus” su La 7, è tornato sulla vicenda che appassiona e divide forse più di un Juventus-Inter.
“Il protocollo per gli allenamenti presentato dalla FIGC al comitato tecnico scientifico – ha detto il Ministro - non è ritenuto sufficiente. La ripresa degli allenamenti inoltre non significa ripresa campionato. Se non vogliamo avere incertezze basterà seguire la linea di Francia e Olanda che hanno fermato tutto. Io vedo il sentiero per la ripresa sempre più stretto. Fossi nei presidenti penserei sin da ora al prossimo mese di settembre, alla nuova stagione.
La scelta della Francia può spingere anche l’Italia e altri paesi europei a seguire tale linea e leggendo certe dichiarazioni potrebbe esserci una maggioranza dei presidenti pronta a chiedere la sospensione per preparare al meglio il prossimo campionato.
Trovo assurdo che tre-quattro presidenti ancora non lo capiscano. esiste anche un problema tamponi, non sono certo ce ne siano a sufficienza. Penso che i vertici del calcio debbano iniziare a pensare a un Piano B”.
“Non potevamo riaprire lo sport per tutti – ha concluso Spadafora -:, ricordiamoci che lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la Serie A. Noi avevamo un’indicazione precisa dal comitato tecnico scientifico: tutti gli sport dovevano ricominciare per gradi, C’è una data limite? Al massimo entro questa settimana il comitato scientifico ci dirà in modo definitivo se il protocollo è attuabile o meno. Entro 3 giorni al massimo potremo dire alla Serie A se potrà ripartire con gli allenamenti il 18 maggio. Pensare al 15 giugno come l’eventuale ripartenza, però, è impossibile”.
Venerdì 1 maggio è convocata l’assemblea delle 20 società di Serie A: sono annunciate sorprese, come ha detto lo stesso Spadafora.
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