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Eventi e Turismo | 23 aprile 2020, 13:12

Collisioni 2020, Taricco: "Un evento da 100mila persone richiede mesi di organizzazione. Il nostro sarà l'ultimo settore a ripartire"

Il direttore artistico del più importante evento estivo della regione esprime seri dubbi sull'edizione 2020. "La politica del giorno dopo giorno non ci permette di agire". Dello stesso avviso anche Ivan Chiarlo di Anima Festival. "Stiamo aspettando le linee guida. Abbiamo lanciato degli ospiti, ma nessuno comprerebbe un biglietto con questa incertezza"

Collisioni 2020, Taricco: "Un evento da 100mila persone richiede mesi di organizzazione. Il nostro sarà l'ultimo settore a ripartire"

In Olanda già a marzo c'è stata una presa di posizione chiara: nessun grande evento nell'estate 2020. 

"In Italia ha prevalso la linea del giorno dopo giorno, che non permette di fare alcuna programmazione o di prendere decisioni di alcun tipo. Allo stato attuale non sembrano esserci le condizioni per una ripartenza del nostro settore. E quindi nemmeno per Collisioni". E' il commento di Filippo Taricco, direttore artistico del più importante evento estivo della regione Piemonte, capace di portare a Barolo 100mila persone, tra incontri letterari e mega concerti.

Dello stesso avviso Ivan Chiarlo, con la sorella Natascia mente e organizzatore dell'Anima Festival di Cervere, che quest'anno ha lanciato anche la location di piazza Castello a Fossano, per un evento dedicato maggiormente al mondo giovanile. "Stiamo facendo molti ragionamenti, ma fino a quando non avremo le linee guida non potremo agire in alcun modo. Noi vorremmo non dover annullare l'evento, ma qualunque previsione allo stato attuale è impossibile. Chi comprerebbe un biglietto per un concerto? E' tutto fermo!".

Filippo Taricco nelle scorse settimane ha scritto alla Regione chiedendo indicazioni. Indicazioni che non possono arrivare perché mancano quelle a livello nazionale. "Non posso nemmeno pensare ad una formula ridotta di Collisioni. Come mi muovo se non ci sono linee guida di alcun tipo? Il nostro - e lo capisco - è l'ultimo dei problemi in questo momento. Ma senza indicazioni, come si puà pensare ad un evento che richiede mesi di progettazione e organizzazione? A quest'ora avrei già dovuto lanciare il programma. Un bar in dieci giorni può adeguarsi, io organizzo eventi, i tempi sono altri".

Taricco evidenzia anche l'aspetto psicologico legato al coronavirus. "La gente ha paura. Non c'è alcuna voglia di assembramento. Come si può pensare ai concerti con uno stato d'animo di questo tipo?"

Sarà un'estate 2020 senza musica? Purtroppo pare proprio di sì.

Redazione

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