Il Nazionale

Cronaca | 23 aprile 2020, 19:46

Silvio Pezzotta sulla liberazione di Andrea Volpe: «Non lo sapevo e nemmeno voglio saperlo. Non vorrei mai incontrarlo»

Il papà di Mariangela Pezzotta, l'ultima vittima delle Bestie di Satana, sulla liberazione di Andrea Volpe dopo 16 anni di carcere: «Non vorrei mai incontrarlo perché non posso dimenticare. Non so nemmeno se è a Somma... è una persona che ha scontato ma non tutto quello che avrebbe dovuto scontare. Sono un uomo di legge e mi adeguo alla legge. Ma non condivido»

Silvio Pezzotta sulla liberazione di Andrea Volpe: «Non lo sapevo e nemmeno voglio saperlo. Non vorrei mai incontrarlo»

Chi conosce Silvio Pezzotta e chi conosceva sua figlia Mariangela che il 24 gennaio 2004 venne massacrata da Andrea Volpe e Nicola Sapone nello chalet di Golasecca Pineta di proprietà di Alberto Ballarin, sa che le parole di quest'uomo straordinario che ha sempre opposto la vita alla morte, sono molto più che parole. Se infatti esistesse da qualche parte un soffio dell'anima di Mariangela, sarebbe certamente custodito dallo sguardo, dalla tempra dolce ma indistruttibile e dal comportamento tenuto da papà Silvio in questi 16 anni. 

Quando lo avvisiamo della notizia della liberazione di Andrea Volpe, uno dei capi della Bestie di Satana scarcerato dal carcere di Ferrara dove ha scontata la pena, papà Silvio rimane in silenzio. Un silenzio lungo 16 interminabili anni di vuoto e dolore senza Mariangela. «Me lo stai dicendo tu ora - risponde - Non lo sapevo. E nemmeno voglio saperlo».

Silvio non ha problemi, come non ne ha mai avuti, a mostrarsi per quello che è e a dire con una sensibilità e una forza rare ciò che prova: «Non so neppure se è a Somma - prosegue riferendosi a Volpe, che ha 44 anni ed è dello stesso suo paese - Non vorrei mai incontrarlo e di sicuro adesso non può essere in giro, quindi è anche difficile vederlo».

«E' una persona che ha scontato la pena - aggiunge con un ultimo sforzo - anche se non tutto quello che avrebbe dovuto scontare. Se la legge prevede questo, io sono un uomo di legge e mi adeguo. Ma non lo condivido. Ha pagato e, come tutti, è giusto che faccia la propria vita. Però non vorrei mai incontrarlo: non posso dimenticare». 

Silvio aveva stupito e commosso tutti per le parole di perdono e per la vicinanza mostrata nei confronti di Elisabetta Ballarin, condannata per l'omicidio in concorso di Mariangela avvenuto nello chalet del padre: «Ho sempre considerato anche Elisabetta una vittima, in un modo diverso, di quel periodo e di quel contesto. Secondo me è stata una delle tante vittime: per fortuna non ha pagato con la vita. Per questo l'ho trattata come se fosse una ragazza normale e anche adesso la tratto come una persona che ha pagato un prezzo abbastanza elevato». Poi, dopo un attimo di pausa, Silvio prosegue: «Elisabetta la tratto come vittima, ma il signor Volpe certamente non lo è. Qualche vittima, lui, l'ha creata».

Se conosciamo bene Silvio Pezzotta, questa sera vorrebbe soltanto sapere in quale giorno si potrà ancora disputare la gara che organizza con la sua mitica Sommese in memoria di Mariangela, che non è solo una gara ma il modo più bello di correre verso sua figlia, e di farlo insieme a tantissime altre persone, anche in carrozzina, perché il cuore di Mariangela era così grande da accogliere tutti

Caro Silvio, "Mariangela è con noi" da 16 anni, anche stasera: grazie a te.

Andrea Confalonieri

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