Il Comitato Regionale Piemonte e Valle d'Aosta, con il presidente Christian Mossino in diretta Facebook oggi alle 18.30, è uscito finalmente allo scoperto:
"Non ci sono più le condizioni per continuare la stagione calcistica 2019/2020".
Dopo questo intervento non ci sono risposte concrete, è vero. Non c'è una decisione ufficiale. Non è ancora chiaro cosa ne sarà di questi campionati, se ci saranno promozioni o retrocessioni, che valore avranno le giornate disputate. Tutto in sospeso. C'è però il numero uno del Comitato Regionale che chiarisce qual è la linea: scordiamoci di tornare in campo. Punto.
Ecco le parole di Mossino, che ha esordito facendo subito le condoglianze a tutte le persone che hanno perso i propri cari in questo momento.
"Prendiamo atto dell'incertezza, sotto tutti i profili e punti di vista. Un'incertezza che non riguarda solo calcio e sport, ma sfocia nell'aspetto sanitario, sociale, economico...A tutti i livelli. Tutta questa incertezza non può che ricadere anche sul calcio, che non è solo quello giocato. Parliamo del grande ruolo sociale di questo sport. Manca in questo momento il servizio alla collettività. Non riusciamo, infatti, ad oggi a far giocare nessuno, cioè a rispettare il primo principio per cui la Lnd esiste. Il problema non è solo agonistico, ma ripeto, sociale ed economico. Tutti i club, fino alla Terza Categoria, sono coinvolti".
"La Lnd cosa deve fare, allora? Salvaguardare la salute di tutti i tesserati, per prima cosa. Salvaguardare la responsabilità dei presidenti, che sono i primi responsabili di ciò che accade e accadrà. Dobbiamo pensare al presente, ma anche al futuro. A quello che verrà. Il Consiglio in questo mese e mezzo ha continuato a tenere rapporti con tutto il territorio. Siamo stati i primi a dare lo stop, senza che nessuno ci avesse detto nulla, e poi abbiamo proseguito nel far rispettare norme e decreti. In questo periodo abbiamo mantenuto ogni forma di comunicazione possibile, attivando anche un sistema nuovo, l'ufficio comunicazione-marketing, i social. Noi ci siamo".
"Dobbiamo però prendere atto, avere consapevolezza di quello che è il momento. Ecco perché abbiamo convocato un Consiglio urgente ieri nell'Area Nord per un punto della situazione. Non potevamo non farlo. Abbiamo espresso delle considerazioni al presidente Sibilia, lui stesso si sta battendo per tutelare ogni diritto dei tesserati. Non ci sono le condizioni per riprendere i campionati, al di là della data del 3 maggio. Abbiamo esposto questa considerazione in modo chiaro. Sibilia a sua volta ha preso atto, si sta adoperando per trovare delle soluzioni e questa cosa è stata condivisa nelle altre regioni del nord Italia. A nome del Consiglio Direttivo del Piemonte e Valle d'Aosta abbiamo adesso l'obbligo di dire tempestivamente qualcosa ai nostri tesserati. Questo è un momento eccezionale, non normale. Persino alcune misure della fase 2 non permettono di fare sport, per cui andare avanti a giocare non è pensabile...".
"Cosa succederà, allora, se non riprenderemo? Gli scenari sono diversi, ci batteremo per salvaguardare i meriti sportivi che fino ad oggi sono stati conseguiti. Ci batteremo per garantire il meccanismo delle promozioni, così come avviene in altre Federazioni in Europa. Nel più breve tempo possibile vanno date delle risposte nell'ottica di attivare delle leve a tutela e salvaguardia del presente e del futuro delle società. Troppe problematiche possono nascere da questa situazione di eccezionalità. Dobbiamo trovare presto delle risposte inerenti per esempio ai costi d'iscrizione, ai costi assicurativi. Questi sono stati previsti per una stagione intera, ma non sarà così alla fine. Servono soluzioni straordinarie".
"Da adesso dobbiamo concentrarci, capire e dire ai nostri tesserati e a tutti i presidenti e dirigenti come finisce questo campionato e come inizierà il prossimo. Dobbiamo dare delle risposte. Questo è anche il momento di valutare proposte e suggerimenti. Le società devono sapere, devono avere delle risposte. Sono sicuro che questo avverrà, a tutti i livelli. Abbiamo troppo a cuore il sacrificio delle società e dei nostri dirigenti. Il Consiglio Direttivo non si è mai fermato, abbiamo detto la nostra anche ad altre regioni e di conseguenza al Governo. Abbiamo denunciato le nostre problematiche. La Regione Piemonte ha risposto prontamente e ha assicurato che dopo le migliaia di lettere arrivate ci saranno delle tutele. Il 28 aprile avremo un incontro anche con il Coni".
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