Il Nazionale

Cronaca | 19 aprile 2020, 11:00

Volontari in orfanotrofio bloccati in Kenia da un mese, l'appello degli amici: "Attesa infinita, fateli tornare"

Gianna e Lallo da febbraio si trovano in un orfanotrofio in un villaggio vicino a Nairobi. Vani i contatti con l'ambasciata per trovare un volo: "Gli dicono di guardare il sito, senza offrire loro soluzioni"

Volontari in orfanotrofio bloccati in Kenia da un mese, l'appello degli amici: "Attesa infinita, fateli tornare"

Dall'esperienza del volontariato alla paura di non riuscire a tornare più a casa. Gianna e Lallo, coppia di rivolesi, si trovano in Kenia da inizio febbraio, dove si erano recati come volontari per prestare servizio in un orfanotrofio in un piccolo villaggio vicino a Nairobi. Da quando è scoppiata la pandemia del Coronavirus hanno tentato in ogni modo di tornare a casa. In Italia, a Rivoli. Fino ad ora però, ogni tentativo è stato vano.

La coppia infatti è bloccata in Africa a causa dell'interruzione dei collegamenti aerei imposto dall'emergenza Covid19. I loro amici e famigliari si sono immediatamente mobilitati, contattando tutte le istituzioni e facendo pressioni, come ci spiega Ezio, organizzatore di una raccolta firme inoltrata all'Ambasciata Italiana di Nairobi, al consolato del Kenia di Milano, alla Farnesina, alla Prefettura di Torino e all'Unità di Crisi: "Quando Gianna e Lallo hanno capito la gravità della situazione, hanno provato a rientrare ma il loro volo previsto per i primi giorni d'aprile è stato cancellato". Da un mese, in pratica, nessun aereo parte dal Kenia destinazione Italia. L'unico aereo partito dal Kenia dopo il blocco risale infatti a fine marzo ma il volo è stato riempito dai molti turisti imbarcatisi a Mombasa e per la coppia di volontari non c'è stato nulla da fare.

"Loro sono in contatto con l'Ambasciata italiana di Nairobi alla ricerca di una soluzione, ma al momento si vive una fase di stallo. Neppure in prospettiva sembrano esserci possibilità di ritorno" spiegano gli amici. La gestione degli italiani all'estero si conferma quindi critica, soprattutto a causa delle tante procedure burocratiche e accortezze sanitarie imprescindibili in questo momento: "L'ambasciata sembrerebbe essere in attesa di una autorizzazione per organizzare un altro volo in accordo con le autorità locali e questa dovrebbe arrivare dalla Farnesina" racconta Ezio. L'amico si definisce piuttosto perplesso sul supporto garantito ai volontari: "A Gianna e Lallo è stato semplicemente consigliato di consultare frequentemente il sito dell'ambasciata su cui verrà segnalato un eventuale volo in partenza per tentare poi di acquistare un biglietto prima che i posti vadano rapidamente esauriti nel giro di pochi minuti". Un paradosso. 

In Kenia la situazione non è drammatica, ma potrebbe precipitare da un momento all'altro a causa di un sistema sanitario non all'altezza. Gianna e Lallo stanno seguendo ogni precauzione possibile, restando chiusi in casa, ma la voglia di tornare in Italia e di riabbracciare i propri cari e amici è grande. Come loro, inoltre, sarebbero tante le persone italiane "bloccate" in Kenia, soprattutto nei pressi di Nairobi e Mombasa, vicino alla costa. Da qui l'appello di chi alla coppia vuole bene: "Le istituzioni si attivino con urgenza per la parte di propria competenza al fine di assicurare al più presto il rientro di Gianna e Lallo e degli altri italiani".

Andrea Parisotto

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