Il Nazionale

Cronaca | 14 aprile 2020, 15:50

Comincia l'epoca Gallina: da Camera di Commercio di Torino 6 milioni per l'economia. Intanto è corsa a cambiare codice ATECO

Eletta anche la giunta che sarà in carica per i prossimi cinque anni. "Se riparte il lavoro, riparte l'Italia". E dal 23 marzo oltre 600 aziende hanno chiesto di cambiare codice ATECO. Intanto si vigila sugli aumenti ingiustificati

Comincia l'epoca Gallina: da Camera di Commercio di Torino 6 milioni per l'economia. Intanto è corsa a cambiare codice ATECO

Ora che c'è anche la squadra, comincia sul serio l'era-Gallina alla guida della Camera di Commercio di Torino: l'attuale presidente dell'Unione Industriale, infatti, raccoglie il testimone da Vincenzo Ilotte e da oggi può contare anche sulla giunta che resterà in carica per i prossimi cinque anni. E tra le prime questioni con cui deve confrontarsi, in piena bufera Covid-19, ci sono il sostegno alle aziende, ma anche la corsa a modificare il codice Ateco e la sorveglianza sui prezzi che aumentano senza giustificazione.

A scrutinio segreto sono stati scelti esponenti e nomi noti del mondo economico torinese: da Corrado Alberto, presidente di Api Torino a Giancarlo Banchieri, numero uno di Confesercenti. E poi Massimiliano Cipolletta, già vicepresidente dell'Unione Industriale e presidente del comparto ICT (lui è alla guida del Gruppo Scai), Fabrizio Galliati (presidente di Coldiretti Torino), Nicola Scarlatelli (presidente di Cna Torino), Giorgia Garola (presidente del gruppo Giovani di Confindustria Piemonte) ed Enzo Pompilio D'Alicandro (già presidente dell'Associazione provinciale degli autotrasportatori Fai).

Tra le prime decisioni assunte nella seduta di "partenza" della nuova Camera di Commercio di Torino, è stato approvato un assestamento di bilancio che mette a disposizione della lotta alla crisi ben 6 milioni di euro. In particolare, 5,5 sono stanziati a fronte della drammatica crisi economica delle imprese del territorio torinese, mentre i restanti 500mila euro sono destinati a interventi di carattere umanitario.

“In poco più di un mese dalla mia elezione come presidente della Camera di

commercio, il mondo economico internazionale, nazionale e torinese è piombatoin una situazione catastrofica – ha commentato Dario Gallina -. Il Consiglio della Camera di commercio si è già riunito alcune volte per valutare questa crisi, stanziando informalmente nella prima riunione il primo milione di euro di risorse, ma è emerso subito che tutto quanto riusciremo a fare come Camera di commercio per la sopravvivenza delle nostre imprese dovrà essere messo a sistema con iniziative molto più forti che arriveranno dal Governo, Regione e dall’Unione Europea. Gli aiuti agli imprenditori devono essere immediati e consistenti". "Faremo partire le nostre azioni raccordandoci con la Regione Piemonte e naturalmente in accordo con tutte le associazioni di categoria - prosegue - creando una forza unica a vantaggio del territorio. Tutte le categorie produttive e sociali che qui in Camera rappresentiamo, sono consapevoli che sono a rischio moltissime imprese, che ci sarà una disoccupazione crescente e una forte contrazione dell’attività economica, per cui si dovrà ripartire dal mercato interno, dal turismo, dal commercio e dall'industria con uno sforzo senza precedenti che coinvolga ogni impresa e ogni decisore. 


"Uno sforzo con risorse importanti e mirate a obiettivi comuni con la Regione e con la Città di Torino. L’obiettivo, non appena ci sarà la riapertura, sarà quello di promuovere le nostre filiere produttive, agevolare le operazioni di messa a norma dei punti vendita e dell’attività a contatto con il pubblico (con le nuove prescrizioni), attrarre il rientro sul territorio di attività produttive delocalizzate (reshoring). Dobbiamo impegnarci in un grande progetto per l’export e promuovere il Made in Italy in Italia, nei nostri consumi e nelle nostre scelte turistiche. Alcune attività non potranno essere condotte come prima e la Camera dovrà essere al fianco degli imprenditori per sostenere queste nuove modalità di lavoro. Se riparte il lavoro, riparte l’Italia”, ha concluso Gallina.


Riflettori accesi sui codici ATECO

E se per dare seguito alle tante attività che in questo periodo così particolare la Camera di Commercio ha scelto di affidarsi alla Rete e allo smart working, particolarmente interessante è il dato legato ai codici Ateco. Una definizione sconosciuta ai più, fino a qualche tempo fa, ma che ora sono di estrema attualità, visto che in base alle proprie cifre identificative un'azienda trova la possibilità o meno di rimanere aperta in queste settimane di lockdown. "La Camera è sempre accanto agli imprenditori, anche se è al 90% in smart working - dice Gallina -: tutte le pratiche amministrative sono esaminate e anche la questione del cambio dei codici ATECO con oltre 140 domande via PEC, ci ha portato a creare un nuovo sportello virtuale, con alle spalle un gruppo di persone che li sta trattando in tempo reale".
In particolare, dal 23 marzo a venerdì 10 aprile sono pervenute 90 richieste sul tema all’Ufficio Relazioni al Pubblico, mentre sono arrivate 58 email di richiesta di informazioni sui codici ATECO al Registro Imprese e 140 richieste via PEC di modifica codice ATECO, di cui 110 sono state esaminate e 73 hanno avuto esito negativo.
Infatti, la Camera di Commercio può intervenire direttamente sui codici ATECO solo nei casi in cui vi sia discordanza tra l'attività dichiarata e il codice presente in visura. In caso contrario, la legge impone che l’impresa non possa che richiedere una denuncia attraverso la pratica telematica Comunica, che integri o rettifichi l'attività e di conseguenza il codice stesso. Dal 30 marzo allo scorso venerdì, sono arrivate 492 pratiche Comunica sui codici ATECO, tra società (311) e imprese individuali (181).

Lotta alla speculazione sui prezzi

Ma non c'è solo la corsa a modificare il proprio codice Ateco, a dare da fare ai tecnici della Camera di Commercio. Da fine marzo infatti l'ente camerale sta offrendo la possibilità di segnalare eventuali azioni speculative o di turbativa del mercato, scrivendo alla mail emergenza.prezzi.alti@to.camcom.it.

Ad oggi sono arrivate 21 segnalazioni di ingiustificati aumenti di prezzi nel torinese, e tre da fuori provincia o regione. Delle 21 mail, 8 si riferiscono a prezzi relativi a alcool, mascherine e prodotti igienizzanti e 13 a rincari generali, di prodotti ortofrutticoli e non. Sempre tra i 21, 9 riguardano prezzi alti nei supermercati, 4 relativi ai mercati rionali, 4 a negozi e 4 a prezzi trovati su reti internet.


Le mail relative a segnalazioni di prezzi alti, soprattutto nella modalità on line e ai

supermercati (specie se appartenenti a catene commerciali), vengono inoltrate alla

Guardia di Finanza, comprese le mail da fuori la provincia di Torino. Le segnalazioni

relative ai mercati rionali torinesi o dei vari comuni vengono invece inoltrate ai vigili

urbani competenti.

redazione

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