Il Karate, arte marziale ricca di una storia pluricentenaria, che quest’anno avrebbe dovuto debuttare come sport olimpico ai Giochi di Tokio 2020, proprio in Giappone dove questa disciplina è nata. Ma l’emergenza Coronavirus ha fatto prorogare il suo esordio di un anno e ha infranto i sogni di tanti karateka in Italia e nel mondo.
Il Maestro Gennaro Talarico, cintura nera 7° dan, ex campione del mondo ed ex capitano della nazionale di Karate in forza nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, membro dello staff tecnico della Fijlkam (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) e della Commissione Nazionale Attività Giovanile, esprime tutto il suo rammarico: “Sembra proprio che il Karate non debba debuttare alle Olimpiadi, ma il nostro mondo sta già cercando una soluzione per affrontare questo rinvio. Gli atleti dovranno sforzarsi ulteriormente per mantenere uno stato di forma che si stava avvicinando al top. Per noi il guaio è doppio: i ragazzi sarebbero stati alla prima esperienza olimpionica, gestire al meglio lo stato mentale e fisico di una programmazione quadriennale era stato una novità assoluta per loro e ora dovremo lavorare su un anno in più. Ma i nostri atleti, quelli già qualificati, ce la faranno, l’obiettivo è talmente importante che si dimenticheranno gli ostacoli. Per alcuni di loro non è facile allenarsi tutti i giorni con un obiettivo che sembra così lontano, ma con il supporto di tutto lo staff tecnico stanno tenendo la barra a dritta per superare ogni minimo sconforto”.
Il Maestro Talarico, oltre che con il morale degli atleti nazionali deve fare i conti anche con quello dei suoi 200 ragazzi, tra amatori e agonisti di tutte le fasce d’età dai 6 ai 40 anni, che sono iscritti all’ASD TKT, Talarico Karate Team, la palestra di strada Altessano a Torino, che porta il suo nome e che ha ricevuto quest’anno il riconoscimento del CONI come prima società sportiva in Italia per piazzamenti alle competizioni federali.
Ma come fare a mantenere il gruppo unito ora che la struttura, centro di eccellenza in tutta Italia, deve rimanere chiusa in ottemperanza ai recenti decreti legge del Governo? “Si dice di fare di necessità virtù ed è quello che alla TKT abbiamo fatto. Abbiamo creato dei momenti di contatto con i nostri associati in maniera virtuale: proponiamo delle lezioni collettive, dividendo gli atleti nei giorni e negli stessi orari di quando venivano in palestra. L’idea è stata quella di dare continuità e un senso di normalità a tutti i ragazzi e genitori a cui diamo un attimo di respiro, soprattutto quelli che hanno figli più piccoli. Stiamo facendo delle lezioni da remoto, simuliamo incontri di karate ma senza il partner. Bisogna saper toccare solo alcuni aspetti della preparazione, quelli che un atleta può gestire da solo. Ma soprattutto è importante rimanere in contatto attraverso gli sguardi al computer e continuare a fare gruppo”.
Ma non si rimane uniti solo con gli allenamenti e lo sforzo fisico: “L’altro impegno che ci siamo presi è quello di interessare, al di là del Karate, tutti i nostri ragazzi con iniziative e progetti inerenti alla nostra disciplina. Sperando di non perdere nessun tesserato: i danni economici sono ingenti già così”, conclude il Maestro Talarico.
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